Scelta Singapore come sede del World Smart City Forum, che si terrà nel luglio 2016. Un appuntamento da non mancare per tutti coloro che si occupano di città intelligenti. L’evento sarà anche l’occasione per presentare una nuova community a livello mondiale, ideata dall’ITU (Unione internazionale delle telecomunicazioni) e composta da stakeholder del settore che si confronteranno su esperienze e best practice smart.
“Le città devono essere sostenibili – dichiara Houlin Zhao, segretario generale dell’ITU – Le potenzialità di crescita si legano indissolubilmente con la capacità dell’ecosistema urbano di affrontare le sfide dei prossimi anni in termini di efficienza energetica e resilienza”. Gli fa eco Chaesub Lee, direttore dell’ITU Telecommunication Standardization Bureau: “Non bisogna dimenticare l’infrastruttura ICT, che deve essere aperta e interoperabile per sostenere la diffusione dell’Internet of Things e dare spazio ai big data”.
Entro il 205 il 70% della popolazione mondiale vivrà in centri urbani. È di fondamentale importanza, pertanto, muoversi subito per individuare soluzioni tecnologiche e amministrative idonee a reperire le risorse energetiche, alimentari e idriche adeguate in un contesto di ottimizzazione delle risorse, di lotta agli sprechi e all’inquinamento, di innovazione sociale e di partecipazione alla governance del territorio delle smart community. Ecco perché l’ITU, che dal 1947 è un’agenzia delle Nazioni Unite specializzata nel definire gli standard nelle telecomunicazioni, in collaborazione con IEC (International Electrotechnical Commission) e ISO (International Organization for Standardization), ha dato vita a questo nuovo network delle città intelligenti e sostenibili, come occasione di condivisione di strumenti e pratiche di innovazione in aree chiave per il futuro delle nostre città, come i trasporti, la generazione/distribuzione di energia elettrica, l’utilizzo delle fonti rinnovabili, la mobilità elettrica, l’edilizia di nuova generazione, la valorizzazione degli spazi verdi e privi di automobili, l’illuminazione intelligente, la gestione dei rifiuti, il riuso e il riciclo e molto altro. Dobbiamo ricordare che alla base dei più riusciti progetti smart city nel mondo c’è sempre un modello di partnership pubblico-privato che funziona. I cittadini, dal canto loro, devono pretendere più spazio nel confronto pubblico sul tipo di sviluppo urbano da promuovere. Non bisogna trascurare, inoltre, gli standard che giocano una parte centrale nella strada da percorrere verso l’innovazione, l’armonizzazione delle soluzioni e l’adozione di piattaforme per la replicabilità dei progetti.