Una vita senza più violenza. Il doppio sportello di ascolto e consulenza che ha aperto i battenti a Tavarnelle e martedì 19 lo farà a San Casciano punta a dare una mano concreta alle donne che subiscono maltrattamenti e violenze in ambito domestico e non e ai minori coinvolti. Un supporto multidisciplinare, fatto di tutela, protezione, consulenza legale, con percorsi di accompagnamento individualizzati e nei casi più gravi interventi concreti di allontanamento dai luoghi di origine. Cercare il coraggio di svoltare pagina e dare un taglio alla sofferenza insieme alle donne che ne prendono coscienza. E’ l’obiettivo del progetto promosso dai Comuni del Chianti (Barberino, Greve, San Casciano, Tavarnelle), esteso ai territori dell’area sud est e gestito dall’associazione Artemisia. “Vogliamo far capire alle donne in difficoltà e in situazioni di pericolo – commenta Ilaria Bagnoli, psicologa e referente area donne per Artemisia – che esistono delle alternative, con la loro collaborazione è possibile riappropriarsi di un’identità, riprogettare un percorso di vita che escluda la violenza e preveda al contrario un inserimento lavorativo, una nuova opportunità abitativa, relazioni equilibrate basate sul rispetto e sulla reciprocità”. Secondo i dati forniti da Artemisia sono oltre 13mila complessivamente le donne che in Toscana si sono rivolte ai centri gestiti dall’associazione dal 2009 al 2015. Le cittadine di origine italiana (9mila) superano di gran lunga quelle straniere (4mila). Le donne che si rivolgono agli sportelli possono accedere gratuitamente ad un complesso di interventi di primo aiuto in collaborazione con i servizi sociali dei Comuni: in una prima fase vengono effettuati colloqui per la valutazione della pericolosità, successivamente si elaborano interventi di protezione e tutela e si propongono consulenze legali. Gli operatori degli sportelli che valutano le richieste di aiuto hanno una formazione specifica in materia di maltrattamenti e possono essere psicologhe, psicoterapeute, assistenti sociali, supportate da avvocatesse e psichiatre. “Lo sportello mette in campo azioni concrete – rileva l’assessore alle Pari Opportunità dell’Unione comunale Marina Baretta – ci proponiamo di adottare misure urgenti di protezione e tutela nei casi in cui lo si ritiene necessario, oltre ad intervenire con l’attivazione della rete sociale ed istituzionale e alla creazione di percorsi individualizzati”. “Crediamo nel ruolo dei presidi territoriali – aggiunge l’assessore alle Politiche sociali dell’Unione Giulia Casamonti – strumenti che possono favorire l’emersione del fenomeno e individuarne l’entità nell’area del Chianti, sappiamo che il problema è in graduale aumento, sono molte le richieste come attestano i dati forniti da Artemisia, nel 2015 sono state circa quaranta le donne chiantigiane che si sono rivolte allo sportello fiorentino”. “Su questo tema, così complesso e delicato – precisa l’assessore alle Pari Opportunità di Greve Maria Grazia Esposito – stiamo lavorando trasversalmente con un’attenzione particolare riservata al settore educativo, nella scuola primaria di San Polo ad esempio è partito un progetto musicale che affronta con un linguaggio adeguato e simbolico il tema della violenza e del suo contrario, la pace e la tolleranza, e della discriminazione di genere”. “Le violenze possono essere di diverso tipo, fisico, psicologico ed economico – conclude l’assessore alle Pari Opportunità di San Casciano Consuelo Cavallini – l’aiuto fornito dagli sportelli chiantigiani propone un percorso multidisciplinare che prevede il coinvolgimento di tutti i gli enti preposti al sostegno delle donne che subiscono violenza in stretta collaborazione con i nostri uffici”.