Il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini ha sottoscritto il decreto per la ripartizione delle risorse rivolte all’adeguamento antisismico delle scuole italiane. I fondi previsti dalla legge “La Buona Scuola” sono destinati a rendere più sicuri gli edifici scolastici che si trovano nelle zone esposte a rischio sismico. La valutazione e la conseguente selezione dei Piani regionali degli interventi sono state effettuate da una Commissione di cui fa parte anche il Dipartimento di Protezione Civile.
Il decreto prevede l’approvazione degli interventi, individua i termini per l’esecuzione della progettazione e per l’aggiudicazione dei lavori, definisce le modalità di rendicontazione a cui gli Enti locali dovranno attenersi, nonché le procedure per l’eventuale revoca dei finanziamenti, stabilendo altresì i parametri per il monitoraggio degli interventi. Complessivamente saranno erogarti 37.536.601 per un totale di 50 interventi di adeguamento antisismico delle scuole di tutta Italia.
C’è da dire che la nostra è una delle aree nazionali più sismiche del Mediterraneo e lo tratteggia con precisione la XVI edizione di Ecosistema Scuola di Legambiente, che indica con un 41,2% gli istituti scolastici italiani ubicati in zone a rischio sismico. Nella Penisola su 6.310 edifici, circa il 65% è stato costruito prima dell’entrata in vigore della normativa antisismica del 1974. Il 29,3% delle scuole è in aree a rischio sismico, il 10% in aree a rischio idrogeologico, il 10,4% in aree a rischio vulcanico e nel complesso il 39% delle scuole necessita di interventi di manutenzione urgente. Le scuole costruite con criteri antisismici sono invece l’8,7%, e quelle realizzate con criteri di bioedilizia sono lo 0,6 delle realtà esistenti.