L’autoproduzione e la distribuzione locale di energia da fonti rinnovabili sono oggi al centro dell’interesse in tutto il mondo per le opportunità che si stanno aprendo con l’innovazione nella gestione energetica, grazie all’efficienza e alla riduzione dei costi delle tecnologie e delle reti. Se ne è parlato venerdì a Roma in un convegno internazionale organizzato da Legambiente, che ha visto la partecipazione di Edoardo Zanchini, vicepresidente Legambiente e Daniele Tagliolini,presidente Provincia di Pesaro, che hanno introdotto la giornata.
Oltre 350 sindaci hanno aderito all’Alleanza per l’autoproduzione, Manifesto promosso da Legambiente. “Lanciamo oggi un’alleanza per l’autoproduzione da fonti rinnovabili per aprire a un cambiamento del modello energetico che deve avere al centro le energie pulite e le opportunità per i territori e le comunità”, spiega il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini, in occasione del convegno internazionale tenuto da Legambiente a Roma.
“Crediamo – aggiunge – sia arrivato il momento di aprire un confronto pubblico e trasparente su queste sfide, sia a livello italiano che europeo, per eliminare le barriere che oggi fermano una prospettiva che è nell’interesse delle famiglie e delle imprese”. La richiesta al Governo è di eliminare barriere e tasse nei confronti dell’autoproduzione e aprire a processo di innovazione.
Obiettivo, cancellare dunque quelle barriere che attualmente impediscono al condominio e al distretto produttivo, alle famiglie e alle imprese di utilizzare energia autoprodotta da fonti rinnovabili, riducendo i costi della bolletta energetica. Oggi in Italia una raffineria e un impianto solare pagano la stessa tassa sull’autoconsumo; all’interno di un edificio è vietato distribuire energia elettrica autoprodotta da fonti rinnovabili; è vietato distribuire energia elettrica pulita autoprodotta tra più imprese di uno stesso distretto industriale.
Coinvolgendo associazioni di imprese, dei cittadini e dei consumatori, insieme agli enti Locali, si possono rendere possibili investimenti come quelli realizzati nei Comuni delle Alpi dove, con una legge nata per le cooperative legate alle centrali idroelettriche, è possibile distribuire l’energia pulita localmente. Una opportunità che ha aperto a innovazioni nella gestione delle reti e nella produzione da fonti rinnovabili, di grandissimo interesse e con conseguente riduzione dei costi in bolletta.
Per Legambiente, l’autoproduzione distribuita e con molteplici protagonisti può portare enormi vantaggi per il Paese come l’Italia, in termini di riduzione dei consumi, importazioni di fonti fossili, emissioni inquinanti e climalteranti. Aprendo all’autoproduzione negli edifici, nei distretti produttivi, nello scambio tra aziende, si può creare una gestione integrata di impianti di produzione e di accumulo, sistemi efficienti in grado di offrire un efficiente servizio di bilanciamento e dispacciamento rispetto alla rete e di programmare immissioni e prelievi. Ma il quadro normativo è complicato e penalizzante.