Se quello che non si scorda mai è il compleanno della maggiore età, oggi ad essere festeggiati dal progetto Policoro sono i vent’anni (1995-2015) di idee, creatività ed impegno sui territori di tutto lo Stivale. Un progetto finalizzato ad aiutare i giovani a migliorare la propria condizione lavorativa attraverso la formazione e la realizzazione di piccole imprese, un’iniziativa che vuole rispondere al disagio giovanile che spesso si coniuga alla disoccupazione.
Grazie a questo piano promosso dall’Ufficio nazionale Problemi Sociali e Lavoro della Cei, Servizio nazionale per la pastorale giovanile e Caritas italiana, Acli, Confcooperative, Cisl, Coldiretti, Banche di credito cooperativo e Associazione Libera, oggi su tutto il territorio nazionale vi sono circa 1.300 imprese tra consorzi, ditte individuali e cooperative.
Il progetto s’impegna a promuovere rapporti di reciprocità fornendo ai giovani un cammino di accoglienza, orientamento, attivazione di borse di studio, borse di lavoro e conoscenza della legislazione in materia di apprendistato professionalizzante attraverso la collaborazione degli Enti che fanno parte del programma.
E proprio Papa Francesco qualche tempo fa, nella sua visita pastorale a Cassano allo Ionio aveva definito il programma Policoro “un segno concreto di speranza per i giovani che vogliono mettersi in gioco e creare possibilità lavorative per sé e per gli altri”, concludendo infine con il suo motto: “Voi cari giovani non lasciatevi rubare la speranza!”. Forti di questo incoraggiamento, le ragazze ed i ragazzi del progetto si sono presentati ieri in Aula Paolo VI con molte novità, proposte, idee a favore di un rinnovato protagonismo progettuale. All’appuntamento era presente il coordinamento nazionale al gran completo, con i rappresentanti delle circa 128 diocesi di 14 diverse regioni.