In un momento in cui i femminicidi e le violenze contro le donne sono tema ormai troppo frequente nelle cronache dei quotidiani italiani, i comuni non possono esimersi dal fornire un segnale di sensibilizzazione rivolto alle nuove generazioni. Tanti sono i contesti e le città in cui è già stata realizzata una panchina dipinta di rosso, simbolicamente occupata dalle numerosissime donne vittime di violenza, pensata per trasmetterne la memoria e restituire loro il posto che occupavano al cinema, a scuola, in autobus, prima che un uomo decidesse di porre fine alla loro vita.
Si comincia con Genova: “La panchina rossa – afferma Giorgio Viale, assessore alle pari opportunità del Comune di Genova – è un segno ben visibile e di immediata interpretazione per ricordare questa importante tematica. Un simbolo contro ogni violenza sulle donne e quindi sulla necessità di diffondere i valori dell’uguaglianza e della parità fra i sessi, che nasce dal reciproco rispetto. Ad oggi il Comune di Genova ha installato oltre 20 panchine rosse, dalla prima all’interno della Biblioteca Berio sino all’ultima, pochi giorni fa, al Parco del Peralto: luoghi centrali e simbolo delle varie municipalità, in grado di intercettare e portare alla riflessione un gran numero di persone”.
Roma Capitale, in occasione della Giornata invita tutti alla partecipazione al Convegno promosso dalla Rete Nazionale del Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità dove saranno presentati due strumenti per il rafforzamento della cultura d’inclusione e per la lotta contro la violenza: Il protocollo d’intesa, firmato tra la Ministra per le Pari Opportunità, la Ministra per la Pubblica Amministrazione e la Rete Nazionale dei CUG, per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere e l’attivazione del Portale Nazionale dei CUG, iniziativa fortemente voluta dal Dip.funzione pubblica e online da oggi.
Per 8 anni le donne e gli uomini di Rimini sono scesi per le strade del centro marciando per celebrare la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, per dimostrare come la città sia in prima linea per contrastare la scia di dolore che non accenna ad arrestarsi e anche in questo 2020, travolto e bloccato dalla pandemia, l’impegno di Rimini non si ferma e la camminata “E’ per te”, che ogni anno anima le vie del centro storico si sposta on line e diventa una staffetta di voci e contributi per mantenere alta l’attenzione su un fenomeno che con l’Italia chiusa in casa, ha mostrato il suo lato più subdolo. La camminata virtuale diventa quindi un video che sarà pubblicato sulla pagina FB e sul canale youtube del Comune a partire dalle 12. Tra i contributi quello della scrittrice Michela Marzano, l’attrice Marina Massironi, la vignettista Anarkikka, la deputata Boldrini, il video è un simbolo per ricordare la rete di supporto attiva sul territorio, frutto dell’impegno del centro antiviolenza Rompi il silenzio, unito a quello delle associazioni e degli enti locali. Una rete che offre la possibilità alle donne vittime di abuso di trovare un supporto, strumenti e opportunità per ricostruirsi una vita.
A Trieste l’Ass. Pari Opportunità del Comune ed il centro antiviolenza G.O.A.P. che opera sul territorio da 20 anni, promuovono la quarta edizione del Bando artistico-letterario “Parole, suoni e colori contro la violenza sulle donne”, un concorso dedicato alle ragazze e ai ragazzi dai 14 ai 19 anni con la finalità di attivare una riflessione sulla violenza di genere e far emergere la percezione del fenomeno tra i giovani, un evento che fa parte del calendario di iniziative proposte in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del Progetto MAI! NEMMENO CON UN FIORE. Per Info: https://www.comune.trieste.it/-/bando-di-concorso-artistico-letterario-parole-suoni-e-colori-contro-la-violenza-sulle-donne-iv-edizione.
Mentre a Cagliari, anche quest’anno, il Comune ha rinnovato l’impegno alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema chiamando a raccolta le realtà socioculturali del territorio per realizzare gli eventi in occasione del 25 novembre. “Vogliamo continuare a percorrere la strada verso la cultura del rispetto e della parità e anche in questo 2020, segnato dalla pandemia, abbiamo voluto con il calendario di eventi “Feminas, Cagliari contro la violenza” testimoniare che la lotta alla violenza contro le donne non si ferma” ribadisce l’Ass. alle pari opportunita’ Rita Dedola. “Sappiamo che in questo 2020 le richieste di aiuto sono raddoppiate. Questo dato, prosegue l’assessore, ci deve spingere a occuparci sempre di piu’ delle donne in difficolta’ e vogliamo dedicare questi eventi a tutte le donne che a causa dell’isolamento dovuto alla pandemia hanno perso la vita o sono state vittime di violenza domestica”. A partire dal 25 novembre, la città sarà protagonista di diverse iniziative, il Bastione e il palazzo civico illuminati di rosso e le vetrine dello shopping delle strade del centro allestite con il colore rosso, simbolo della lotta, previsto anche il coinvolgimento della Municipalità di Pirri, che presenterà in conferenza stampa il suo programma per Feminas.
Bandiera a mezz’asta a Palazzo Marino a Milano “Un segno di lutto per le vittime di femminicidio, per esprimere solidarietà alle loro famiglie, dice D. Colombo, delegata del sindaco per le Pari opportunità, ma anche un simbolo dell’impegno della nostra città per la sicurezza e per il diritto al rispetto di tutte le donne. Milano ha fatto da capofila nel ‘Patto dei comuni per la parità e contro la violenza di genere’, lanciato nella città l’8 marzo 2018”. Previsto un colloquio con Fabio Roia, magistrato al fianco delle donne contro la violenza e con Miriam Pasqui, responsabile della Rete Antiviolenza del Comune. sulla pagina webtvradio InComune del sito del comune.
1.076 le donne che, nel primo semestre del 2020, si sono rivolte alla rete antiviolenza del Comune e sono state supportate. Di queste, 760 sono entrate in contatto, per la prima volta, con uno dei 9 Centri antiviolenza presenti in città con una riduzione delle richieste di aiuto del 24% rispetto al 2019. La maggior parte delle donne intercettate ha un’età compresa tra i 20 e i 49 anni, ma il numero è alto anche nella fascia tra i 50 e i 69 anni. Le donne che hanno subìto maltrattamenti e violenza domestica sono italiane nel 62% dei casi, e spesso la violenza subita è di tipo psicologico o fisico anche se non mancano i casi di violenza di tipo economico (oltre 200), sessuale (oltre 150) e stalking (oltre 100). Molto spesso si sovrappongono e coesistono diversi tipi di soprusi. Nel 75% dei casi i maltrattanti sono mariti, conviventi, partner, ex. Allo scopo di fornire alle donne le informazioni necessarie per chiedere aiuto è nato il sito della Rete Antiviolenza del Comune di Milano www.reteantiviolenzamilano.it dove sarà possibile conoscere le iniziative della rete e individuare i centri e i recapiti sulla mappa della città.
Una maratona di interventi e poesie per sensibilizzare la cittadinanza al contrasto della violenza sulle donne è quella che propone Venezia. Appuntamento il 25 novembre in un negozio nel chiostro dell’M9 per un evento che si svilupperà in streaming dalle 11 fino alle 19, durante il quale saranno innumerevoli gli esponenti delle istituzioni, della cultura e del giornalismo che si passeranno il testimone per una lunga “no stop” online sui canali social di Mestre Mia, con unico filo rosso la volontà di sensibilizzare la cittadinanza su una piaga che durante i mesi della pandemia si è aggravata ulteriormente.
Generare culture non violente, formazione ed eventi online, questi gli elementi della campagna di sensibilizzazione e informazione proposta dal comune di Bari. In occasione della Giornata, l’assessorato al Welfare in collaborazione con la rete cittadina “Generare culture non violente” promuove un palinsesto di appuntamenti online e iniziative nel rispetto delle norme di distanziamento fisico. Tra le attività previste quest’anno, il cui coordinamento è affidato al Consorzio Elpendù e alla cooperativa Progetto Città, vi sono percorsi di formazione online, la costruzione collettiva di un palinsesto di contenuti e contributi che sarà divulgato attraverso i social e la realizzazione di una campagna di informazione che vedrà il coinvolgimento di esercizi commerciali, librerie e farmacie della città. A chi acquisterà un libro in una delle librerie Bari Social Book, sarà donata una borsa in stoffa con i numeri utili per contattare il Centro antiviolenza comunale, mentre sui cartoni delle pizze, gli imballaggi per i take away e le buste delle farmacie aderenti a Federfarma saranno apposti adesivi con i numeri utili da contattare per ricevere sostegno e aiuto. Per quanto concerne la formazione è partito il corso “Rafforzare la non violenza” rivolto ad assistenti e operatori sociali e scolastici, psicologi, sindacati, personale sanitario organizzato dal Centro antiviolenza del Comune di Bari in collaborazione con il Centro Antiviolenza “Paola Labriola” e finanziato con i programmi Antiviolenza della Regione Puglia.