I social network scendono in campo contro il terrorismo internazionale e decidono di unire le forze per eliminare dalla rete i contenuti legati alla propaganda jihadista. Facebook, Twitter, Microsoft e YouTube hanno annunciato un’iniziativa per fermare la diffusione di video e messaggi che mostrano decapitazioni, esecuzioni o contenuti raccapriccianti sulle loro piattaforme. Un lavoro molto complesso visto che sono centinaia di migliaia gli account da cui persone vicine a al Qaeda o al gruppo dello Stato islamico postano contenuti su Internet. La decisione arriva in un momento molto delicato per i social media, attaccati per non essere in grado di fermare la proliferazione di “notizie false”, che per molti osservatori hanno influenzato in modo decisivo l’andamento delle elezioni presidenziali lo scorso 8 novembre. Da anni le piattaforme social hanno rimandato azioni di questo genere in nome della libertà d’espressione e contro la censura. Ma l’uso sempre più diffuso dei social media da parte dei terroristi per reclutare persone ha spinto le piattaforme a prendere provvedimenti.