L’Italia è al top della classifica Ue dei Paesi più virtuosi nell’attuazione della Direttiva europea sull’efficienza energetica per i check-up nelle aziende. Lo dimostrano le oltre 15mila diagnosi energetiche effettuate da circa 8mila imprese. Nel resto d’Europa, infatti, ne sono state inviate circa 13mila, di cui 7mila sono dichiarazioni di avvenuta diagnosi. Il dato, reso noto dall’Enea, riguarda le imprese energivore e di grandi dimensioni tenute a effettuare l’audit energetico. Nel nostro Paese, alla scadenza di legge del dicembre 2015 erano state inviate 14.342 diagnosi da parte di 7.516 imprese, salite poi a 8.461 con 15.685 diagnosi a fine giugno 2016.
All’origine del successo del ‘modello Italia’ alcune best practice che Bruxelles sembra intenzionata a indicare nella prossima revisione della Direttiva sull’efficienza. Fra queste, in particolare, l’istituzione di Tavoli tecnici permanenti come momento di confronto e analisi per individuare procedure operative condivise con i soggetti interessati, per l’attuazione degli aspetti più complessi della Direttiva. Il lavoro dei Tavoli si è poi concretizzato in circolari attuative del MiSE.
Misure efficaci si sono rivelate anche la realizzazione di modelli di rendicontazione standardizzati per gli operatori e per elaborare i dati delle diagnosi, la predisposizione di Linee guida settoriali per dare alle aziende indicazioni utili per adempiere all’obbligo legislativo e la messa a punto di una procedura specifica per le aziende multisito.
Nel settore dell’efficienza – fa sapere sempre l’Enea – l’Italia ha già fatto molti passi in avanti per il raggiungimento dell’obiettivo di una riduzione dei consumi di energia primaria di 20 Mtep l’anno al 2020, pari a 15,5 Mtep di energia finale. Complessivamente, a oggi, nel nostro Paese sono stati risparmiati quasi 10 Mtep l’anno, evitando 26 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica e 3 miliardi di euro di spese per importare fonti fossili. Il nostro Paese, inoltre, è leader in Europa per livello d’intensità energetica, con una percentuale del 18% inferiore della media Ue. Tra gli strumenti per promuovere l’efficienza si sono dimostrati particolarmente efficaci i certificati bianchi, le detrazioni fiscali per le riqualificazioni energetiche e le misure previste dal D.Lgs 102/2014 e dal Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica 2014.