Non siete sicuri di non avere debiti col fisco? Vi è forse sfuggita qualche cartella di pagamento? Potete tranquillizzarvi chiedendo a Equitalia un estratto di ruolo, ovvero un elenco dei debiti a vostro nome. La possibilità di accedere ai documenti amministrativi è, infatti, un principio generale dell’ordinamento finalizzato a favorire la partecipazione del cittadino ai procedimenti che lo riguardino, nonché promuovere l’imparzialità e la trasparenza dell’operato degli enti pubblici. Di conseguenza, chiunque vanti un interesse diretto, concreto e attuale, a conoscere un atto della pubblica amministrazione ha la facoltà di prenderne visione ed estrarne copia.
In particolare, ricordiamo che è sempre consentito al contribuente di chiedere a Equitalia l’elenco di tutti i debiti a proprio carico. Si tratta del così detto “estratto di ruolo”, nel quale sono indicati tutti i dati essenziali per conoscere la natura del debito: le generalità del contribuente e il suo codice fiscale; la cartella di pagamento da cui scaturisce il debito e la data di notifica; il tributo, le sanzioni, gli interessi e le spese di notifica che, sommati, determinano il debito complessivo del contribuente.
Inoltre, la legge impone all’agente della riscossione di conservare per cinque anni la copia della cartella di pagamento con la relata di notifica. Dunque, se la richiesta a Equitalia perviene entro il termine di cinque anni, il contribuente ha diritto di avere copia non solo dell’estratto di ruolo, ma anche della stessa cartella di pagamento notificata. Può accadere che, visionando l’estratto di ruolo, il destinatario venga a conoscenza di cartelle di pagamento che non abbia mai ricevuto per un vizio di notifica. In questo caso il contribuente rischia ugualmente di subire pignoramenti, fermi amministrativi o iscrizioni d’ipoteca da parte di Equitalia, poiché il vizio di notifica della cartella deve essere accertato dal giudice. In questi casi il rimedio è l’impugnazione del ruolo e della cartella mai ricevuta, di cui si è venuti a conoscenza per mezzo dell’estratto di ruolo, con cui si chiede al giudice l’annullamento per vizio di notifica. Infatti, la conoscenza del debito tramite accesso agli atti detenuti da Equitalia non può in alcun modo sostituire la regolare notifica della cartella di pagamento e non fa scadere i termini per il ricorso, che decorrono solo da una notifica valida.