Continua a tremare la terra. Una forte scossa di magnitudo 4.8 è stata avvertita ad Amatrice (Rieti) alle 6:28 di stamattina, provocando nuovi crolli nel centro del paese. Lo sciame sismico si è fatto sentire per tutta la notte, come ha registrato l’Istituto nazionale di Geofisica (Ingv). Ieri, il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza e lo stanziamento dei primi 50 milioni di euro di primo intervento. Lo ha annunciato lo stesso premier Matteo Renzi al termine della riunione. Ad Amatrice sono stati estratti dalle macerie finora 204 corpi senza. Lo ha comunicato il Sindaco, Sergio Pirozzi, il quale ha poi ribadito come secondo i calcoli manchino all’appello almeno altre 15 persone tra le quali due bambini nel centro storico. L’ultimo bilancio ufficiale delle vittime reso noto dal Dipartimento della Protezione Civile parla di oltre 250 morti. Il numero dei feriti ospedalizzati è salito a 365. Come in altre tragiche occasioni del passato, anche ora sta montando la polemica sulle eventuali responsabilità del disastro. La procura di Rieti ha, infatti, aperto un’inchiesta proprio con l’ipotesi di reato di disastro colposo, per far luce anche sui crolli che hanno interessato edifici ristrutturati recentemente, come la scuola di Amatrice e il campanile crollato ad Accumoli. Da più parti si invoca un cambio di rotta sulla prevenzione antisismica. In effetti, sono 293 i beni culturali danneggiati solo nella zona più ristretta, di cui 50 gravemente danneggiati o crollati. Dati forniti dal Ministro Dario Franceschini che ha dichiarato: “E’ certamente un numero destinato a salire vista la vastità della zona colpita dal sisma. Questi dati – ha spiegato – arrivano dalle prime ricognizioni effettuate dai carabinieri del Comando per la tutela dei beni culturali che da ieri mattina sono operativi sui luoghi del disastro. Presso il Dipartimento della Protezione Civile è in corso la riunione della Commissione Nazionale Grandi Rischi, che sta facendo un’analisi e una valutazione sul terremoto verificatosi ieri nell’Italia Centrale. Mentre oggi pomeriggio, alle 18, si riunirà il Consiglio dei Ministri: il Governo metterà in campo i primi provvedimenti, a partire dalla dichiarazione di stato di emergenza per le aree colpite e dall’erogazione dei 234 milioni del Fondo per le emergenze nazionali.