I Comuni Ricicloni sono stati premiati il 23 giugno a Roma alla Casa del Cinema di Largo Marcello Mastroianni, con dati di tutto rispetto che dimostrano come stia crescendo nell’intera Penisola l’attenzione all’ambiente. Ardua la sfida posta da Legambiente quest’anno, visto che per entrare a pieno titolo nelle graduatorie dei “Comuni Ricicloni” (quelle realtà che gestiscono in modo sostenibile i propri rifiuti) i partecipanti, oltre a rispettare l’obiettivo di legge sulla raccolta differenziata hanno dovuto puntare anche sulla qualità e sulle politiche di prevenzione. Il raggiungimento del 65% infatti non sarebbe bastato. L’Associazione ambientalista ha alzato l’asticella e, in questa nuova edizione, sono stati giudicati meritevoli di ricevere l’attestato quei Comuni la cui produzione annua procapite di rifiuto secco indifferenziato (data dalla somma del secco residuo e della parte di rifiuti ingombranti avviati a smaltimento) sia stata compresa entro i 75 chilogrammi. E tanti nel Bel Paese sono stati i Comuni che ce l’hanno fatta: 525 le realtà hanno conseguito questo obiettivo. Ai primi posti della classifica come città capoluogo più ricicloni si sono piazzati Treviso e Pordenone. “Questo premio è prima di tutto dei miei cittadini – ha dichiarato con una punta di orgoglio il Sindaco della città veneta, Giovanni Manildo –. Sono davvero felice del risultato perché la raccolta differenziata è sempre stato uno degli obiettivi del nostro mandato amministrativo. Il fatto che in un tempo così rapido Treviso abbia raggiunto questi risultati dimostra come il sistema di raccolta porta a porta, sviluppato da Contarina e dal Consorzio Priula – di cui fanno parte 50 comuni – funzioni e in modo particolare come i nostri cittadini siano stati capaci di cambiare le loro abitudini e di adottare un nuovo sistema per provare, insieme, a lasciare il nostro pianeta migliore di come lo abbiamo trovato”. Secondo i dati stilati il Nord Italia è risultato virtuoso con 413 comuni, ma molto bene sono andati anche il Sud (87) ed il Centro (25). La classifica regionale è guidata dal Veneto con il 35% Crf, a seguire il Friuli Venezia Giulia (29%), il Trentino Alto Adige (17%) e la Campania (9%). Queste le aree che superano la media nazionale del 7% di Comuni “Rifiuti free”. Risultati ottenuti con piani diversi, che dimostrano tuttavia l’accresciuto senso di responsabilità da parte dei cittadini attraverso la raccolta domiciliare, grazie a comunicazioni efficaci e a politiche (anche tariffarie) premiali. Non è un caso che dei 525 Comuni Rifiuti free, 255 abbiano un sistema di tariffazione puntuale e 136 uno normalizzato. Ora l’ambiziosa scommessa è quella di far diventare tutta l’Italia waste free nei prossimi anni.