Le città sono più vivibili se gli abitanti possono contare su spazi verdi ben curati e facilmente raggiungibili da casa. E’ la teoria che promuovono gli amministratori che credono nella riqualificazione dei quartieri cittadini resi migliori da alberi e aree di svago per bambini e adulti.
Un nuovo studio americano è di recente tornato sull’argomento offrendo una prova scientificamente valida del fatto che circondata dal verde la gente è meno depressa e si abbassa il rischio di sviluppare disturbi mentali.
Gli autori dello studio sono ricercatori della Perelman School of Medicine e della School of Arts & Sciences all’Università della Pennsylvania, che insieme a colleghi di altri centri hanno firmato il lavoro che ha misurato, attraverso dei questionari di auto valutazione, la salute mentale di 442 abitanti di zone più o meno degradate di Philadelphia per 18 mesi, prima e dopo che alcune aree abbandonate fossero convertite in spazi verdi.
Dai dati raccolti è emerso che chi vive entro un raggio di 400 metri dai nuovi parchi ha avuto un calo del 41,5% dei sentimenti di depressione. Questo vale soprattutto per coloro che vivono in condizioni economiche modeste, rispetto a quanti abitano vicino a lotti non “ripuliti”. Per i primi è migliorato anche lo stato di salute mentale auto riferita (62,8%). “Spazi fatiscenti e vuoti espongono i residenti a un aumentato rischio di depressione e stress, e possono spiegare anche le persistenti disparità socioeconomiche nella malattia mentale – evidenzia Eugenia South, fra gli autori dello studio -. Ciò che questi nuovi dati ci mostrano è che i cambiamenti strutturali, come l’ecologizzazione dei lotti, hanno un impatto positivo sulla salute di coloro che vivono in questi quartieri. E questi benefici possono essere raggiunti in modo economico non solo a Philadelphia, ma anche in altre città”.