In questa settimana si entra nei festeggiamenti della Santa Padrona di Catania, Sant’Agata, che culmineranno nella giornata dal 3 al 6 febbraio, giorni del martirio della santa.
Sant’Agata è la più importante festa religiosa della città catanese che raccoglie tantissimi fedeli provenienti da ogni parte della Sicilia. A questa festa si associa programma di eventi culturali e sportivi che si svilupperanno per tutta la settimana perché, come ricordato dall’Assessore al Turismo, Anthony Barbagallo, “la festa di Sant’Agata rappresenta una delle eccellenze siciliane nel mondo e per questo la Regione siciliana, di concerto con il Comune di Catania, ha progettato una
serie di iniziative sia di spettacolo, come il concerto del Bellini, sia culturali, con la possibilità di fruire dei beni monumentali con l’ausilio delle guide, sia sportive, con l’importantissimo ritorno della Corsa su strada”. Insomma, un fermento sociale, culturale e religioso di un’intera comunità che vuole celebrare al meglio la propria Santa Padrona.
La particolarità dei festeggiamenti rendono la festa di sant’Agata, secondo l’Unesco, “bene etno antropologico patrimonio dell’umanità”; è, quindi, un riconoscimento alla peculiarità dei festeggiamenti di Sant’Agata.
Agata era un giovane catanese vissuta nel III secolo, proveniente da una delle più note famiglie patrizie della città, che ebbe la sventura di essere cristiana ma soprattutto quella di essere stata adocchiata dal governatore romano, Quinziano, che se ne invaghì. Agata rifiutò ogni corteggiamento e scappò a Palermo, dove aveva una casa; Quinziano lo scoprì e a fronte di un ulteriore rifiuto la fece martorizzare in nome della sua cristianità il 5 febbraio del 251. Dal quel momento le gesta della giovane catanese vennero adorate da tutti i catanesi fino ai giorni nostri.
La festa ha inizio il 3 febbraio con la processione per l’offerta della Cera che si conclude con i fuochi d’artificio. L’indomani la festa prosegue con la messa dell’Aurora che sancisce l’uscita del busto della Santa dalla stanza dove viene custodita e consegnata ai cittadini che la portano in processione per le vie della città, per tornarvi, infine, a notte inoltrata. Il 5 di febbraio il busto viene esposto in cattedrale fino a sera quando il busto esce per l’ultima processione, che avrà fine nella mattinata del 6 febbraio. Nel percorso di processione la città sarà illuminata a festa rendendo suggestiva la partecipazione alla Santa Padrona della città. In un punto della viene realizzato un grande mosaico di luci dove si rappresenta una parte della vita di Agata; questa scenografi cambia ogni anno. Tutto questo sforzo organizzativo in nome di Sant’Agata e al grido di: “Tutti devoti tutti, cittadini viva sant’Aita”. Un esperienza dallo spiccato valore culturale e religioso che merita di essere vissuto almeno una volta nella vita. Un coinvolgimento collettivo che non ha eguali.