La Fiera di Verona, riconosciuta come leva economica strategica per l’internazionalizzazione delle imprese vitivinicole italiane, entra nel Piano per la promozione straordinaria del Made in Italy, finanziata dal Ministero dello Sviluppo economico quale mostra di riferimento per il comparto enologico. Dopo 22 anni il Concorso internazionale dei vini, il più selettivo del mondo, diventa Premio internazionale 5 Star Wine, da assegnare solo ai vini che raggiungano e superino i 90 centesimi nel giudizio espresso da commissioni composte da esperti internazionali specializzati per area geografica di provenienza dei vini stessi. E quest’anno nasce anche il Premio Free Wine – Wine – Wine Without Walls.
Vinitaly è il Salone internazionale del vino e dei distillati che si tiene ogni anno a Verona dal 1967. Oltre alle aree espositive dedicate ai produttori, la Kermesse si compone di workshop, buyers club ed aree espositive speciali per far riconoscere sul mercato le aziende emergenti. Nel contesto della manifestazione vengono organizzati concorsi e premi internazionali per promuovere la divulgazione della cultura del vino nel mondo.
Il 22 e il 23 settembre 1967 si svolsero nel Palazzo della Gran Guardia le prime Giornate del vino italiano, che segnarono l’atto di nascita di Vinitaly. Il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali ha appena reso note le attività che verranno organizzate per la cinquantesima edizione di Vinitaly dal Paaf all’interno della Fiera e dedicate quest’anno al tema World Wine Web. Saranno un ciclo di dieci incontri con i principali protagonisti del web (da Facebook a Twitter, da eBay ad Amazon fino a Google) per dare alle aziende del settore interessate gli strumenti per affrontare le nuove sfide del mercato on-line. La manifestazione rappresenterà anche l’opportunità per rafforzare i rapporti diplomatici tra diversi Paesi. Il 13 aprile infatti è in programma il I Forum internazionale del vino europeo al quale sono invitati a partecipare tutti i ministri dell’Agricoltura del Mediterraneo.
“L’Italia vuole giocare un ruolo di leadership nell’utilizzo delle più avanzate innovazioni al servizio di una tradizione importante come quella del vino – ha detto il ministro Martina -. I cinquanta anni che abbiamo alle spalle e che celebreremo al Vinitaly ci parlano di successi costruiti sapendo rinascere e ripartire. Trent’anni fa dopo il metanolo, il nostro vino sembrava in un vicolo cieco. Oggi brindiamo al record di export nel mondo con 5,4 miliardi di euro e negli ultimi dieci anni abbiamo dimezzato il distacco dalla Francia. La frontiera oggi è l’e-commerce, la presenza in rete e l’utilizzo di canali senza confini come i social media. Per questo abbiamo deciso di dare l’opportunità ai nostri produttori di confrontarsi con le più grandi realtà internazionali del web. La strada da percorrere nei prossimi 50 anni del nostro vino passa da questi canali, dobbiamo non solo imparare a sfruttarli meglio, ma renderli strumenti di competitività. Una frontiera che vogliamo sfruttare appieno anche come Ministero e che ci vede impegnati nella valorizzazione dei prodotti di qualità su piattaforme come Google e nella lotta all’agropirateria con eBay e Alibaba. Siamo l’unica istituzione al mondo a garantire ai marchi geografici la stessa tutela dei brand commerciali contro i falsi. Una lotta che facciamo al Wto da decenni senza successi e che invece su internet siamo riusciti a chiudere in un anno solo, puntando su due concetti chiave per le vendite in rete: qualità e reputazione. L’Italia su questo fronte ha tanto da insegnare. Infine –ha concluso il ministro – Vinitaly quest’anno per noi sarà non solo una grande piattaforma digitale, ma anche diplomatica. Il 13 aprile, infatti, abbiamo invitato i ministri dell’Agricoltura dei Paesi Mediterranei per il I Forum internazionale del vino europeo”.