Il Viminale ha comunicato il consueto aggiornamento quotidiano dei dati sulle verifiche in corso nell’ambito dell’applicazione delle disposizioni restrittive legate all’emergenza sanitaria in atto. I controlli da parte delle Forze di polizia continuano, sia per le attività commerciali che per le persone fisiche.
Vanno segnalate a questo proposito le parole del capo della Polizia, Franco Gabrielli, a SkyTg24, che preannunciano un ulteriore cambio del modulo per l’autodichiarazione degli spostamenti: “Sono state fatte ironie, ma cambiano le disposizioni e noi dobbiamo aggiornare il modulo, anche per intercettare i quesiti che arrivano dai cittadini”.
Salgono a 2.675.113 le persone controllate dall’11 al 25 marzo 2020, 115.738 quelle denunciate ex articolo 650 c.p., 2.737 le denunce ex articolo 495 c.p., 1.233.647 gli esercizi commerciali controllati e 2.607 i titolari denunciati.
In particolare, nella giornata di ieri 25 marzo, le Forze di polizia hanno controllato, in applicazione delle misure di contenimento del contagio, 202.188 persone di cui 5.774 sono state denunciate.
Gli esercizi commerciali controllati sono stati 92.445, denunciati 101 esercenti e sospesa l’attività di 23 esercizi commerciali.
In allegato il report complessivo sui controlli effettuati dall’11 marzo al 25 marzo.
Con l’entrata in vigore del decreto legge n.19/2020, pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale, è efficace il nuovo sistema sanzionatorio previso all’art.4, che tra l’altro, prevede, nelle ipotesi di mancato rispetto delle misure di contenimento del contagio da coronavirus, l’applicazione, salvo che il fatto costituisca reato, della sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 400 a euro 3000. Pertanto, non si applicano più le sanzioni contravvenzionali previste dall’art. 650 c.p.
Il nuovo regime sanzionatorio riguarda anche alle violazioni commesse alla data di entrata in vigore del decreto legge ma, in tali casi, le sanzioni amministrative sono applicate nella misura minima ridotta alla metà.
Un’altra nota sul sito del Ministero dell’interno fa poi il punto sull’incidenza dei reati in questo periodo.
Le misure adottate per contenere la diffusione del Covid-19 hanno determinato una limitazione degli spostamenti delle persone fisiche. Queste misure eccezionali hanno ovviamente influito sull’andamento della delittuosità, che evidenzia, nel periodo dal 1° al 22 marzo 2020, una evidente diminuzione del trend sull’intero territorio nazionale: 52.596 delitti nel 2020 a fronte dei 146.762 commessi nel 2019.
In particolare, la diminuzione più rilevante – secondo il report sulla delittuosità in Italia elaborato dalla Direzione centrale della polizia criminale del Dipartimento della pubblica sicurezza – riguarda alcuni reati quali lo sfruttamento della prostituzione (-77%), le violenze sessuali (-69%), i furti in genere (-67,4%), i furti in abitazione (-72,5%), i furti con destrezza (-75,8%), le rapine in uffici postali (-73,7%) ed una diminuzione meno rilevante altri reati quali le rapine (-54, 4%) e quelli inerenti gli stupefacenti (-46%).
Si evidenzia, inoltre, che nel periodo in esame, confrontato con l’analogo periodo dell’anno precedente i maltrattamenti in famiglia registrano una diminuzione inferiore rispetto ad altri reati (-43,6%). Anche i furti e le rapine alle farmacie denotano un decremento inferiore rispetto ad altri reati predatori (-13,8% e -24,6%).