Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha firmato i decreti che ripartiscono fondi ai comuni dopo le intese raggiunte sui criteri nella seduta straordinaria della Conferenza Stato–città e autonomie locali dello scorso 26 marzo. I provvedimenti sono stati inviati per il concerto al ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco.
Nel dettaglio, si tratta della ripartizione di:
- 5 milioni per l’anno 2021, destinati all’erogazione di contributi a favore dei comuni di confine con altri Paesi europei e dei comuni costieri interessati dalla gestione dei flussi migratori;
- 220 milioni, di cui 200 a favore dei comuni e 20 a favore di città metropolitane e province, a titolo di acconto per l’esercizio delle funzioni degli enti locali tenuto conto delle perdite di gettito connesse alla emergenza epidemiologica da Covid-19;
- 3 milioni per l’anno 2021 come trasferimento a favore dei comuni delle isole minori, a parziale copertura delle spese per l’acquisto dell’acqua e l’abbattimento delle relative tariffe;
- 4,5 milioni per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023 del fondo costituito presso il ministero dell’Interno a favore dei comuni delle isole minori con popolazione inferiore a 15.000 abitanti per l’approvvigionamento idrico, in proporzione alle spese sostenute e certificate nell’anno 2020;
- 48.169.410 euro attribuiti ai comuni a titolo di ristoro per i mancati introiti derivanti dall’esenzione della seconda rata IMU per il 2020 relativamente agli immobili e alle relative pertinenze in cui si esercitano le attività economiche indicate dal decreto-legge n.137/2020;
- 82,5 milioni per l’anno 2021 come ristoro ai comuni delle minori entrate derivanti dall’esonero, dal 1° gennaio al 31 marzo 2021, del pagamento di alcuni canoni di concessione, autorizzazione ed esposizione pubblicitaria (la dotazione del fondo è stata incrementata fino a 165 milioni di euro, che saranno ripartiti con provvedimenti successivi, dal decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41, il cosiddetto decreto Sostegni, che ha anche esteso il periodo di esonero fino al 30 giugno 2021);
- 100 milioni per l’anno 2021 e 50 milioni per l’anno 2022 per il risanamento finanziario dei comuni il cui deficit strutturale è imputabile alle caratteristiche socio-economiche della collettività e del territorio, e non a patologie organizzative.