Sull’isola pontina, conosciuta per il manifesto “Per un’Europa libera e unita”, più noto con il nome di Manifesto di Ventotene che, nel 1941, in pieno conflitto mondiale chiedeva l’unione dei paesi europei e che ancora oggi costituisce il riferimento ideale cui guardare per un processo di integrazione continentale, Matteo Renzi, Angela Merkel e Francois Hollande si incontreranno con il chiaro obiettivo di portare un’Ue sfibrata fuori dallo status quo e provare ad impostare quel rilancio che sarà al centro del vertice a 27 di settembre a Bratislava.
Per la triade la posta in gioco è altissima, sia a livello europeo sia a livello nazionale, il premier italiano si avvia ad una nuova partita con Bruxelles sui margini di flessibilità sul deficit/Pil, Hollande punta al raddoppio del piano Juncker sugli investimenti e a rilanciarsi in tempo per le elezioni del 2017, Merkel deve far fronte alle esigenze dei Paesi membri dell’Est e alle spinte populiste interne che la insidiano in vista del turno elettorale del prossimo anno. E poi ci sono i temi comuni, quelli già messi sul tavolo nelle ore post-Brexit, sicurezza e difesa, crescita e investimenti, lavoro e giovani. Il vertice, inoltre, non potrà non toccare le emergenze dell’estate come il rapporto tra migrazione e terrorismo, il fronte libico e quello siriano.
“Gli italiani devono essere orgogliosi che in un luogo simbolo di un grande ideale dell’Europa, Merkel e Hollande verranno per rilanciare dal basso l’Unione europea”, sottolinea Renzi rimarcando come, a partire dalla questione dei migranti, l’Europa “abbia tanto bisogno dei valori dell’Italia”. Per il premier, che oggi può contare sul rinnovato ruolo chiave dato all’Italia in campo europeo, gli obiettivi sono diversi. “Bisogna far ripartire gli investimenti, la parola austerity in Europa ha creato solo danni”. Una posizione che il premier ribadirà soprattutto alla Bundeskanzlerin – che rivedrà nel bilaterale del 31 agosto – per puntare a ottenere, per il 2017, quella flessibilità sul bilancio che vede proprio Berlino tra le cancellerie più scettiche. E Renzi, allo stesso tempo, chiamerà i suoi interlocutori ad un’accelerazione sul Migration Compact.
“Il sottosegretario Sandro Gozi spiega: “prima l’Europa sui migranti era muta, ora si tratta di attuare, con coraggio quello che ha detto”. A Ventotene Renzi potrebbe anche avanzare la proposta di un piano straordinario della cultura, svincolato dal patto di stabilità e legato al piano Juncker, che porti a recuperare e valorizzare i luoghi simbolo dell’Ue. Un’iniziativa che – rimarca il ministro della Cultura Dario Franceschini – “colmerebbe un vuoto di anni nelle politiche europee”. E se la partita per un ministro europeo delle Finanze (che vede Italia e Francia in un convinto sostegno) appare difficile e di lungo periodo, passi avanti si potrebbero registrare sulla cosiddetta ‘Schengen della Difesa’: con primi esperimenti di battaglioni comuni, una più stretta collaborazione tra le intelligence, la cessione – che ha avuto già l’ok di Strasburgo – di maggiori poteri all’Europol.