In vista delle elezioni europee, eurodeputati e parlamentari nazionali discuteranno del “potere delle donne in politica” durante una riunione della commissione interparlamentare fissata giovedì 7 marzo, alla vigilia della Giornata internazionale della donna.
In tema di disparità tra uomo e donna, attualmente, ci si concentra soprattutto sul gap in termini di buste paga. Tuttavia, la discriminazione di genere si articola in varie sfaccettature tra cui, per esempio, l’assenza delle donne negli organi decisionali. Secondo i dati del World Economic Forum, infatti, la politica è l’ambito in cui le disuguaglianze di genere sono più marcate, ancora più di quanto accada nel mercato del lavoro.
Prendendo in considerazione i paesi europei, che a fine maggio verranno chiamati a rinnovare i seggi dell’europarlamento, nei loro parlamenti nazionali la presenza femminile varia da un minimo del 13 per cento dell’Ungheria un massimo del 46 per cento in Svezia.
Aumenta, comunque, la presenza delle parlamentari donne nei vari Paesi Ue. Nel 2018 la percentuale è stata pari al 30% dei seggi, in progressione rispetto al 2003 quando rappresentavano circa un quinto (21%) dei membri nei parlamenti nazionali. A renderlo noto è Eurostat, sottolineando che la percentuale di uomini nei parlamenti nazionali è ancora considerevolmente più elevata in tutta l’Ue nel suo complesso. Nella classifica tra i vari Paesi la Svezia nel 2018 presenta il tasso più alto di donne (47%), seguita da Finlandia (42%), Belgio e Spagna (entrambi al 40%). Un numero significativo di donne ha anche occupato seggi in Austria (37%), Danimarca e Portogallo (entrambi al 36%) e in Italia (35%). All’estremo opposto l’Ungheria (13%), preceduta da Malta (15%), Cipro e Grecia (18%) e Romania (20%).
Sale anche la quota di donne membri del governo nei Paesi dell’Unione, passata dal 23% nel 2003 al 30% nel 2018. La quota percentuale più alta è stata registrata in Spagna e Svezia (52%), seguita da Francia (49%), Olanda (42%) e Danimarca (41%). Meno rosa i governi di Ungheria (7%), Malta (12%), Cipro, Italia e Polonia (17,0%). Anche il numero di presidenti e di primi ministri donne nei paesi dell’Ue è aumentato nel periodo 2003-2018. Nel 2018, si sono registrate tre capi di governo donne (11%), assenti del tutto invece nel 2003.