Ammontano a 58 milioni e 210mila euro i fondi extra all’Italia per l’accoglienza di migranti e rifugiati. Ad annunciare lo stanziamento è il commissario europeo Dimitris Avramoupolos in un incontro con i giornalisti italiani presso la sede della Commissione europea, organizzato dalla rappresentanza italiana al Parlamento europeo.
Arriva, dunque, una nuova tranche di finanziamenti di emergenza dall’Unione europea all’Italia “per migliorare le condizioni dell’accoglienza per i richiedenti asilo”. La Commissione europea ha assegnato all’Italia ulteriori 58,21 milioni di euro del Fondo per l’asilo, le migrazioni e l’integrazione (Amif). Il nuovo finanziamento “aiuterà il Ministero dell’Interno italiano” per “fornire alloggi, cibo, cure mediche, servizi di informazione legale e linguistica, e mediazione culturale ai richiedenti asilo in 300 centri di accoglienza temporanei nel nord Italia”.
“Un focus particolare – specifica la nota – sarà messo sull’assistenza dei migranti vulnerabili, ad esempio tramite servizi dedicati ai bambini ed ai neonati, alla distribuzione di oggetti per l’igiene di base e sostegno psico-sociale”. La Commissione sottolinea che con i 58,21 mln di oggi, il finanziamento d’emergenza Ue “ora è arrivato a 147,63 mln di euro in totale” ed è stato assegnato “al di là dei 592,64 mln già attribuiti all’Italia col programma nazionale dell’Amif (347,75 mln) e col Fondo per la sicurezza interna (244,89 mln)”.
«La gestione della crisi dei rifugiati è più importante della gestione della crisi economica per il futuro dell’Europa – spiega Avramoupolos – perché ha a che fare con i valori fondanti dell’Unione europea». Per questo, aggiunge «siamo molto vicini al governo italiano: lo scorso anno più di 170mila persone hanno attraversato il Mediterraneo in maniera insicura. L’Italia non è sola: ma oggi la situazione è migliore rispetto a qualche anno fa. Solo nel mese di maggio sono state ricollocate mille persone dall’Italia: è un numero record – aggiunge -; su questo fronte dobbiamo comunque fare di più». Il Commissario ha ricordato che il programma di relocation sta andando a rilento anche perché «alcuni governi si sono tirati indietro, hanno iniziato a rifiutare migranti e hanno chiesto di rinegoziare l’accordo. Ma la Commissione è chiara e ferma – aggiunge -. Bisogna rispettare gli impegni presi».