Secondo i dati internazionali, gli Stati in vetta alla classifica sono Svezia, Danimarca e Finlandia, davanti a Corea del Sud e Stati Uniti. Nell’elenco dei 28, l’Italia è al 25° posto, poiché nell’ultimo anno sembra aver fatto pochi progressi in relazione alla maggior parte degli indicatori. Una delle eccezioni riguarda però il ruolo del commercio elettronico che è cresciuto nel fatturato delle Pmi (8,2% del totale). L’industria italiana potrebbe tuttavia trarre vantaggi da un uso più diffuso delle soluzioni di eBusiness.
Nel 2014 la copertura delle reti NGA è passata dal 36% delle famiglie al 44%, ma i progressi sono ancora troppo lenti, frenando anche la sottoscrizione di abbonamenti alla banda larga veloce (solo il 5,4% del totale, che è limitato al 53% delle famiglie). L’assenza delle competenze digitali di base è la ragione principale del basso tasso di adozione della banda larga fissa. In effetti, il 37% della popolazione non usa internet regolarmente ed il restante 63% svolge poche attività complesse on-line. Per quanto riguarda i servizi pubblici digitali invece, l’Italia si avvicina alla media Ue.
La Commissione europea ha inoltre pubblicato uno studio di Eurobarometro sulle comunicazioni elettroniche secondo cui l’accesso a Internet da dispositivi mobili è aumentato sensibilmente (di 21 punti nel 2014) e attualmente nel 69% delle famiglie almeno una persona ha questo tipo di accesso.