Il potenziamento dell’infrastruttura ferroviaria riveste un’importanza strategica nei piani di sviluppo che si accompagna alla riorganizzazione trasportistica e alla riqualificazione delle aree attraversate. In tal senso la Commissione europea ha appena approvato un investimento di 124 milioni di euro a valere sul Fondo europeo di sviluppo regionale per la riqualificazione di 16,5 chilometri di strada tra Cancello e Frasso Telesino sulla linea ferroviaria Napoli-Bari. Le opere comprenderanno il raddoppio delle linee a binario unico per accrescere velocità e capacità del tratto in oggetto, riducendo al tempo stesso i tempi di percorrenza.
La linea Napoli-Bari fa parte del corridoio centrale scandinavo-mediterraneo della rete di trasporto trans europea dell’Ue. Il completamento del corridoio, con la costruzione di oltre 9.300 chilometri di ferrovia (un terzo dei quali in Italia), collegherà importanti poli economici dell’Unione che rappresentano il 20% del suo Pil e circa il 15% della sua popolazione complessiva. Sulla bretella d’innesto verso Napoli si inserirà un collegamento con lo scalo merci di Maddaloni Marcianise, che sottopassa la linea storica Cancello-Caserta. Tale collegamento consentirà di instradare il traffico merci direttamente verso lo scalo, senza interferire con la linea regionale. Il progetto prevede anche la realizzazione di due nuove fermate, Valle di Maddaloni e Frasso Telesino-Dugenta.
“Questo progetto dell’Ue darà impulso alle economie locali di Napoli, Caserta, Benevento, Foggia e Bari, riducendo i tempi di percorrenza per gli abitanti e i turisti – ha detto il commissario europeo per i Trasporti Violeta Bulc -. A lungo termine questa linea ferroviaria e le numerose altre realizzate con il finanziamento dell’Ue nell’Italia meridionale contribuiranno a migliorare la qualità dell’aria nella regione”.
Dei nove corridoi core che costituiscono l’asse portante della Trans European Network-Transport (rete TEN-T), definita dal Regolamento europeo 1315/2013, quattro interessano il nostro Paese, attraversandolo da nord a sud e da ovest ad est: il tratto baltico-Adriatico, lo scandinavo-mediterraneo, il Reno-Alpi, il Mediterraneo. Sui percorsi italiani dei quattro corridoi, vengono sviluppati interventi e investimenti in grado di garantire, entro il 2030, il potenziamento, l’efficientamento e l’adeguamento dell’infrastruttura ai parametri di interoperabilità.