Nessun porto italiano compare tra i primi dieci della classifica stilata da Eurostat (l’Ufficio Statistico dell’Unione Europea) all’interno del rapporto sui principali porti europei. Nonostante la posizione ideale dei porti della Penisola, nessuno degli scali riesce a tenere testa alla competitività di Rotterdam, Anversa, Amburgo, Marsiglia. Eurostat segnala che l’attività in Italia è consistente ma frammentaria.
L’Italia è tra i primi Paesi Ue per il commercio via mare, ma nessuno dei suoi porti figura nella ‘top 10′ europea. E’ quanto emerge dai dati Eurostat pubblicati per la Giornata marittima mondiale, dove a livello Ue il valore delle merci trasportate via nave verso i Paesi terzi è stato di 1.777mld di euro, pari al 51% di tutti gli scambi di beni Ue con il 53% di esportazioni e il 48% di importazioni. Si tratta di un leggero aumento rispetto al 2006, quando la proporzione era del 47%.
In questo contesto l’Italia si situa al sesto posto con il 61% di commercio di beni con Paesi terzi effettuato via mare (di cui 66,6% importazioni e 55,9% esportazioni), dietro a Portogallo (81%), Cipro (80%), Grecia (77%), Spagna (74%) e Malta (67%).
Non c’è nessun porto italiano, però, tra i primi dieci per il traffico merci, che da soli rappresentano un terzo del tonnellaggio totale di merci di tutti i porti europei (4mld di tonnellate nel 2014). Stabile al primo posto c’è il porto di Rotterdam, in Olanda, con 422mln di tonnellate di merci movimentate pari all’11% del totale Ue, al secondo Anversa in Belgio (180mln, 5%) e al terzo Amburgo in Germania (126mln, 3%). A seguire Amsterdam, sempre in Olanda (97mln, 3%), Algesiras in Spagna (76mln, 2%) e Marsiglia in Francia (74mln, 2%).