Il 20 giugno 2016 è stato approvato dal Governo il decreto legge, in corso di pubblicazione, contenente misure urgenti per gli enti territoriali, all’art. 10, comma 1, che prevede il recupero di circa 74,5 milioni di euro per il Trasporto pubblico locale, grazie al quale viene compensata la minore dotazione del Fondo nazionale per l’anno in corso. Questa somma deriva dall’applicazione delle penalità, dell’anno 2015, per il mancato conseguimento degli obiettivi da parte di alcune regioni di cui al DPCM 11 marzo 2013. Da un’analisi dei Documenti di programmazione economica e finanziaria degli ultimi anni, come pure dagli studi tecnici delle rappresentanze delle Amministrazioni locali, emerge che una delle proposte prioritarie che accomuna i diversi livelli di governo del nostro Paese è lo sviluppo e il rilancio del sistema di Trasporto pubblico locale, considerato volano d’inclusione sociale e di sviluppo economico. Secondo i dati sulla mobilità urbana appena presentati dall’Istituto nazionale di statistica, nei Comuni italiani capoluogo di provincia gli autobus del Trasporto pubblico locale (Tpl) sono 79 ogni 100.000 abitanti, in leggero aumento sull’anno precedente.
Gli autobus “ecologici” sono invece il 22,4% del totale. Crescono poi le reti di trasporto locale su ferro: +2,6% per il tram, presente in 12 città e +10,6% per la metropolitana, presente in 7 aree urbane. Ma l’offerta di Tpl continua a ridursi mantenendo una caratterizzazione fortemente disomogenea sul territorio italiano dove nelle città settentrionali vediamo una disponibilità di 5.722 mezzi; in quelle del centro 4.931 mezzi; nelle città del Mezzogiorno 2.163. La spesa corrente dei Comuni capoluogo per il Tpl e per i servizi connessi è salita da 97 a 137 euro pro capite (medie annue 2008-2014), mentre si è ridotta la spesa per gli investimenti (da 68 a 41 euro pro capite). Torna a crescere la domanda di Trasporto pubblico locale, che passa da 190 a 192 passeggeri per abitante, restando tuttavia ancora lontana dai livelli pre-crisi (218 passeggeri per abitante nel 2008).
Stando ai dati Istat, la soddisfazione per i servizi di Tpl è più diffusa al Nord, mentre al Centro e al Sud prevalgono i pareri negativi. Gli aspetti più critici afferiscono al costo dei biglietti, alla comodità delle fermate e alla pulizia delle vetture; i più apprezzati sono, invece, la velocità e la frequenza delle corse. Per il terzo anno consecutivo scende, restando comunque piuttosto elevato, il tasso di motorizzazione dei capoluoghi di provincia (603 auto ogni 1.000 abitanti). Quest’anno, per la prima volta dal 2009, aumenta il numero di veicoli di nuova immatricolazione (+7,5%) e comincia a crescere anche il mercato delle auto elettriche. Sale a 36,5 metri quadrati ogni 100 abitanti la dotazione di aree pedonali e passa a 19,4 chilometri la densità delle piste ciclabili ogni 100 chilometri quadrati. Aumenta anche la superficie delle Zone a traffico limitato (+9,7%) e si diffondono le Zone 30 a traffico pedonale privilegiato, presenti in 66 capoluoghi. Forte crescita, infine, per quanto riguarda i servizi di mobilità condivisa con il bike sharing che è presente in 60 città con più di 11.000 biciclette (il doppio del 2011) ed il car sharing presente in 23 città, con oltre 4.000 veicoli, parte dei quali elettrici.