Gli Istituti tecnici superiori (Its), sono nati per formare figure altamente professionali e combattere l’abbandono scolastico. Nel corso del 2016, l’82,5% dei diplomati negli Istituti tecnici ha trovato lavoro entro un anno dal diploma; nell’87,3% dei casi l’occupazione risulta in un’area coerente con il percorso di studi. E’ quanto emerge dal Monitoraggio nazionale 2018 sul Sistema Its presentato al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca dal sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi, e da Giovanni Biondi, presidente di Indire che ha condotto la ricerca.
La rilevazione si è concentrata sugli esiti occupazionali a dodici mesi dal diploma per studentesse e studenti che hanno concluso i percorsi presso gli Istituti tecnici tra il primo gennaio e il 31 dicembre 2016. Complessivamente sono stati monitorati, quindi, 2.774 iscritti e 113 percorsi erogati da 64 Fondazioni (il 68,82% delle 93 Fondazioni Its ad oggi costituite). L’area tecnologica con il maggior numero di percorsi conclusi nel dicembre 2016 è quella delle nuove tecnologie per il made in Italy con 49 indirizzi (43,4%). Seguono la mobilità sostenibile con 18 percorsi (15,9%), le tecnologie innovative per i beni e le attività culturali – Turismo con 15 indirizzi (13,3%), efficienza energetica con 13 opzioni (11,5%).
I diplomati (nel periodo considerato dal monitoraggio) sono stati 2.193 e l’82,5% di loro ha trovato un’occupazione a dodici mesi dalla conclusione dell’iter formativo, nell’87,3% dei casi in un’area coerente con il piano di studi. Coloro che non hanno trovato lavoro sono, invece, 383, di questi 101 si sono iscritti ad un percorso universitario. Quanto alle tipologie di contratto, nel 47,45% dei casi si tratta di impieghi a tempo determinato o di lavoro autonomo in regime agevolato, nel 29,89% di contratti a tempo indeterminato o lavoro autonomo in regime ordinario e nel 22,65% di apprendistato.
Le Regioni con il maggior numero di percorsi premiati sono il Veneto (13 percorsi, il 72,2% dei percorsi monitorati), la Lombardia (11 indirizzi) e l’Emilia Romagna (7 percorsi, il 53,8% dei percorsi monitorati). I primi tre percorsi premiati sono l’Its made in Italy-innovazione, tecnologia e sviluppo della Regione Umbria, l’Its. A. Cuccovillo-Area Nuove tecnologie per il made in Italy-sistema meccanico meccatronico della Regione Puglia e l’Its. meccanica, meccatronica, motoristica e packaging della Regione Emilia Romagna.
Il sottosegretario Toccafondi ha espresso piena soddisfazione per i risultati conseguiti dagli Istituti tecnici in questi anni di lavoro. “I percorsi sono aumentati più del 40% dal 2013 – ha detto – gli iscritti sono triplicati e ad oggi sono più di 10.000. Il dato dell’occupazione all’82,5% documenta che la strada intrapresa è quella giusta. Con l’aumento dei fondi decisi dal Governo nell’ultima legge di stabilità, da 13 milioni di euro l’anno a 35 milioni a decorrere dal 2020 – ha aggiunto Toccafondi – si è voluto investire ancora per incrementare e migliorare i numeri, aumentando corsi ed iscritti, e soprattutto per potenziare lo sviluppo di quegli strumenti di innovazione tecnologica legati anche a Impresa 4.0. Abbiamo pensato alle nostre giovani e ai nostri giovani, abbiamo pensato alle nostre imprese, per loro abbiamo avuto il coraggio di andare avanti e finalmente oggi con soddisfazione possiamo dire: questa è una vittoria del Paese. Anche in Italia c’è un sistema non accademico professionalizzante: l’Istruzione Tecnica Superiore, gli Its”.