Parcheggiare diventerà sempre più difficile e “rischioso”, data la scarsità di posti disponibili sia nelle grandi città che nei piccoli centri della Penisola. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha dato il via libera all’utilizzo dello Street Control, il dispositivo in dotazione alla Polizia Municipale in grado di fotografare le auto parcheggiate in aree non consentite. Il meccanismo, già in uso in alcuni Comuni, consiste in un sistema di telecamere che legge in tempo reale la targa delle auto in sosta e invia i dati del veicolo a un database che, a sua volta, incrocia le informazioni con quelle delle assicurazioni e della motorizzazione civile. Sarà così possibile per gli operatori della polizia locale scoprire in tempo reale non solo se la macchina abbia violato il codice della strada, ma anche se non sia assicurata, se non sia in regola con la revisione o se sia stata rubata. Riscontrata l’irregolarità, il vigile, tramite il tablet, compilerà il verbale facendo partire la procedura che porterà alla notifica ‘in differita’ della multa direttamente a casa dell’automobilista – da qui il soprannome “multa a strascico”. Grazie a questo dispositivo, gli agenti potranno multare un grandissimo numero di veicoli – si stima fino a sei multe al minuto – semplicemente percorrendo a bassa andatura le vie cittadine e riprendendo con l’occhio elettronico le macchine sistemate malamente. Per evitare la pioggia di contestazioni, il Ministero ha però fissato dei paletti ben precisi: il tablet dovrà essere supervisionato da un vigile e il conducente da sanzionare non dovrà essere alla guida o nei paraggi dell’auto, perché resta l’obbligo di legge che impone agli agenti di contestare immediatamente la sanzione. L’eccessiva efficienza del dispositivo ha ovviamente messo sul piede di guerra automobilisti e associazioni dei consumatori, secondo i quali il meccanismo – che di fatto trasforma la pattuglia in una sorta di macchina delle multe – rappresenta un semplice strumento per far cassa, anziché un utile mezzo di prevenzione. Questa volta è l’Italia a fare da apripista, chissà se altri Paesi ne seguiranno le orme. Il miglior deterrente per gli automobilisti indisciplinati resta, comunque, l’entità della sanzione. In questo caso, a fare scuola è sicuramente l’Inghilterra, dove, ad esempio, per un eccesso di velocità – oltre al ritiro o la sospensione della patente – si pagano fino a 1.000 sterline di multa, che diventano 2.500 se il limite sia stato superato in autostrada.