Sono 4.353 le stazioni appaltanti qualificate in Italia al primo maggio 2024. Di queste 545 sono centrali di committenza, ossia enti strutturati che gestiscono gare d’appalto per amministrazioni più piccole, o non qualificate. Le amministrazioni convenzionate a centrali di committenza, a maggio 2024, sono 8.630, garantendo quindi una piena operatività del sistema. Siamo passati da oltre 25.000 stazioni appaltanti operative al numero attuale. Si tratta di una notevole riduzione, pur tenendo conto delle diverse deroghe introdotte, a partire da quelle per gli appalti Pnrr e per i lavori al di sotto dei 500.000 euro. Deroghe che, nell’interesse delle stesse stazioni appaltanti interessate, secondo Anac sarebbe necessario superare gradualmente, sottoponendo comunque a verifica le effettive capacità possedute dai diversi enti. Tra le stazioni appaltanti qualificate, ben 1.927 raggiungono il livello massimo di punteggio (L1), ossia possono disporre gare per lavori senza limiti di importo. Per il settore dei servizi e forniture le stazioni appaltanti qualificate al livello massimo SF1 sono 2.517. Sono questi alcuni dati che spiccano dopo i primi quattro mesi di entrata in piena operatività della digitalizzazione degli appalti.