Disponibili 15 milioni di euro per potenziare l’attività motoria e sportiva nella scuola primaria. I progetti potranno essere presentati dal 20 febbraio al 27 marzo 2018. E’ stato appena pubblicato l’avviso per lo stanziamento di 15 milioni di euro rivolti all’implementare del progetto “Sport di Classe”, realizzato in collaborazione con il Comitato olimpico nazionale. Lo stanziamento che fa parte del Programma operativo nazionale (Pon), finanziato con il Fondo sociale europeo 2014-2020, è destinato a tutti gli istituti del primo ciclo scolastico delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
“Sport di Classe” è un progetto pensato e realizzato dal Miur con la collaborazione del Coni per promuovere l’educazione motoria nelle scuole avvicinando i più piccoli alla propedeutica sportiva. “Sostenere lo sport – ha detto il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli – significa favorire stili di vita salutari. Vuol dire aiutare le ragazze e i ragazzi a stare bene con se stessi, in un’ottica di inclusione sociale, di pieno sviluppo della persona, così come previsto dalle indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione”.
Le scuole interessate potranno presentare i propri progetti dal 20 febbraio al 27 marzo 2018. Nonostante i diversi benefici dell’attività fisica sulla salute, le abitudini sedentarie sembrano essere pervasive anche per i giovanissimi che si espongono a sovrappeso, obesità e, nel tempo, al rischio cardiovascolare. Nel mondo l’81% dei ragazzi tra i 10 e 17 anni fa poca attività fisica, andando così incontro ad effetti negativi sulla salute. A lanciare l’allarme è l’Organizzazione mondiale della Sanità in un documento appena redatto, in cui viene sottolineato che l’inattività fisica è un fattore cruciale per lo sviluppo di patologie cardiovascolari, diabete e neoplasie.
A livello globale circa il 23% degli adulti over 18 non è abbastanza attivo fisicamente (il 20% degli uomini e il 27% delle donne). Nei Paesi industrializzati, la percentuale degli adulti inattivi raggiunge invece il 26% tra i maschi ed il 35% tra le donne, rispetto al 12% e 24% nei Paesi in via di sviluppo. Nonostante l’80% degli Stati dell’Ue abbia implementato politiche e programmi per ridurre l’inattività fisica, solo nel 56% di essi queste misure risultano operative. Da cinque anni gli Stati membri Oms hanno inoltre fissato l’obiettivo volontario di ridurre del 25% la mortalità prematura dovuta a malattie non trasmissibili (cancro e diabete) entro il 2025. L’Oms sta ora lavorando a un nuovo Piano d’azione globale, per ridurre del 10% la percentuale di persone inattive fisicamente entro il 2025, partendo appunto dalle giovani generazioni per sensibilizzare ogni fascia d’età a corretti stili di vita.