Una nuova fase per la Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI) è ufficialmente iniziata. Nella sua seduta del 23 luglio 2025, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile (CIPESS) ha approvato la Delibera n. 31/2025, che definisce le modalità operative del nuovo Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne (PSNAI). Si tratta di un passo cruciale per rendere strutturale e più efficace l’intervento dello Stato e dell’Europa nelle aree del Paese più lontane dai grandi centri urbani.
Un cambio di passo nella governance
La delibera, proposta dal Ministro per gli Affari Europei, il PNRR e le Politiche di Coesione, recepisce la nuova governance istituita dal Decreto-Legge n. 124 del 2023, ponendo la Cabina di regia come perno decisionale.
Come stabilito dal CIPESS, la Cabina di regia – un organo collegiale che vede sedere insieme ben 15 Ministri, oltre ai rappresentanti delle Regioni e degli Enti locali – avrà il compito di:
- Approvare le Strategie d’area: Non si tratta più solo di indirizzi, ma di piani operativi che indicano chiaramente obiettivi, progetti, risorse economiche e soggetti attuatori.
- Indirizzare e coordinare lo sviluppo delle aree interne.
- Monitorare in modo costante e rigoroso l’utilizzo dei fondi, sia quelli nazionali sia le risorse europee.
Il piano d’azione per il prossimo ciclo
Il testo approvato chiarisce che le nuove regole operative si applicheranno pienamente alle 43 aree interne selezionate per il ciclo di programmazione 2021-2027. Le 72 aree già attive nel precedente ciclo (2014-2020) saranno coinvolte, ma “per quanto compatibile” con le loro strategie già in corso.
Questo atto segna la volontà del Governo di rafforzare l’azione nelle aree interne, le quali soffrono ancora di spopolamento e carenza di servizi essenziali come sanità, istruzione e mobilità. L’obiettivo dichiarato è contrastare il declino demografico e promuovere uno sviluppo sostenibile, in stretta coerenza con il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e con le politiche di coesione europea.
La Delibera 31/2025 è quindi un segnale forte: lo sviluppo del Paese passa necessariamente per il recupero e la valorizzazione delle sue aree più fragili, con un modello di cooperazione interistituzionale più snello e responsabilizzante. Ora la palla passa alle Regioni e agli Enti locali, chiamati a tradurre le strategie in cantieri e servizi concreti per i cittadini.
Fonte: Gazzetta Ufficiale