Una volta si diceva: “Bacco, tabacco e venere, riducono l’uomo in cenere”, oggi si potrebbe dire: “Smartphone, tablet e pc, nuocciono alla salute fisica e psichica”. L’atto d’accusa è rivolto, in particolare, ai telefonini. Non a caso, lo scorso 30 marzo il Tribunale di Ivrea, con una sentenza di primo grado, ha riconosciuto per la prima volta al mondo “un nesso causale tra l’uso prolungato del cellulare e il tumore al cervello”. La dipendenza dallo smartphone, la cosiddetta ‘Sindrome da Hand-Phone’, capace di ipnotizzare le persone davanti a uno schermo, riguarda circa 7 italiani su 10. E’ quanto è emerso da uno studio realizzato lo scorso settembre che ha coinvolto 4.500 persone tra i 18 e i 65 anni attraverso un monitoraggio online (Web Opinion Analysis) sui principali social network, blog e community interattive.
Secondo la ricerca, il 72% degli italiani ha lo smartphone sempre in mano e lo utilizza soprattutto sui mezzi pubblici (78%), nel luogo di lavoro (69%) e persino in vacanza (41%). Due italiani su 10 (19%) lo adoperano per circa 6 ore al giorno, percentuale che sale al 42% tra più giovani, mentre il 21% si attesta sulle 4 ore. Il 41% si limita a 2 ore, mentre il 19% riesce a fare a meno del cellulare e lo utilizza meno di un’ora al giorno. I ‘mobile-dipendenti’ sono più donne (58%) che uomini (43%), hanno principalmente 18-24 d’età (67%), 35-54 (56%) e 13-17 (31%).
Per liberarsi dalla schiavitù digitale, secondo 9 esperti su 10 (87%), il primo step da compiere è imparare a spegnere lo smartphone e riuscire a capire quando è il caso di ‘staccare’. Si può approfittare del tempo libero per fare diverse attività: leggere un libro (75%); fare una passeggiata in bici o sport in genere (63%); coltivare la passione per il pollice verde (61%); concedere un massaggio al proprio partner (57%); sperimentare in cucina (53%); gustare un gelato in compagnia (52%).