Il concetto di “smart city” è stato declinato in vari modi e con risultati differenti ai quattro angoli del pianeta, laddove sono in corso molteplici esperimenti di costruzione della “città intelligente”. E, tuttavia, a valle di un percorso variegato avviato già da tempo in tal senso, è oggi possibile, anzi auspicabile, pervenire a una definizione tendenzialmente omogenea: connettività mobile applicata al tessuto urbano. In altre parole, non è improprio affermare che le smart city siano, in ultima analisi, reti di sensori distribuite in modo capillare, in grado di raccogliere continuamente informazioni sull’ambiente che le circonda; ossia network di oggetti intelligenti sostenuti da una connettività mobile estesa e performante che consenta di trasferire a intervalli anche molto brevi le informazioni acquisite dai sensori al data center dei gestori dei servizi pubblici. Diversi gli esempi concreti a conferma: cassonetti in grado di inviare alert alla centrale per la raccolta dei rifiuti, semafori e lampioni intelligenti capaci di graduare autonomamente segnali e intensità luminosa, ecc. Si tratta di progetti e casi d’uso all’apparenza molto complessi che, oggi, però sono facilmente realizzabili anche nei piccoli Comuni. Sono disponibili, infatti, soluzioni pronte all’uso di connettività IoT che includono sensori smart, sistemi di raccolta dati e una piattaforma di analisi. Grazie a questa connettività plug and play evoluta, i manager pubblici sono in grado sin da ora di ottimizzare i servizi delle smart city in modo rapido ed economico.
L’ottica che tali strumenti privilegiano non è tanto quella dell’amministratore o del gestore del servizio, quanto piuttosto quella del fruitore, il cittadino/utente. L’obiettivo è integrare i record provenienti dalle diverse fonti dati della città intelligente in un solo dispositivo, garantendo una vista unica di tutta la sensoristica, umana e non, della metropoli digitalizzata. Su questa lunghezza d’onda, ad esempio, si sta muovendo il Comune di Verona che utilizza le soluzioni di connettività NB-IoT e 5G e le Big Data Analytics per sperimentare servizi innovativi come il monitoraggio della qualità dell’aria in tempo reale, grazie all’impiego di sensori montati sugli autobus (Bus as a Sensor), oppure la gestione intelligente dei parcheggi cittadini tramite l’uso di stalli smart (dotati di moduli di connettività NB-IoT) e l’integrazione dei dati così raccolti con quelli delle App mobile e dei parcometri, e infine, servizi di valutazione dell’impatto sul traffico dei cantieri per la realizzazione delle nuove linee di filobus, attraverso l’analisi dei dati social di tweet e post e la loro integrazione con i Big Data della rete mobile.