“Occorre risolvere l’annosa e insoluta questione della mancanza di controllo preventivo sugli atti degli enti locali e ridare autonomia alla figura del Segretario generale dei Comuni”. E’ la posizione espressa dal presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, nel suo intervento alle celebrazioni per i 70 anni della Corte dei conti in Sicilia, presente il Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Musumeci ha ricordato che il controllo preventivo sugli atti degli enti locali “non è affidato a un soggetto terzo, ma ai dirigenti interni” e ha evidenziato che “gli atti d’interpello dell’Aran e dell’Anac determinano inevitabilmente quello di cui la Sicilia non ha bisogno, la lentezza dei procedimenti”. Il governatore ha definito, inoltre, “blanda” la funzione del Segretario comunale, “la cui nomina o revoca rimane affidata alla volontà del Sindaco, provocando la fragile e vulnerabile condizione per lo stesso Segretario di essere il controllore di chi l’ha nominato. Spero – ha concluso Musumeci – che il legislatore riconsegni autonomia al Segretario comunale”.
Gli ha fatto eco il presidente Angelo Buscema: “La Corte dei conti è nata in Sicilia e questo rappresenta motivo di orgoglio per la Corte siciliana. Da qui, la Corte si è diffusa in tutto il territorio nazionale. L’esperienza siciliana, quindi, è stata una palestra di formazione della cultura della legalità e dell”attività di controllo che è stata portata negli altri territori regionali. Il ruolo di garante della Corte dei conti – ha aggiunto – è essenziale perché, per ridare fiducia ai cittadini, bisogna ridare il senso che la Corte intervenga tempestivamente sia con i compiti di controllo preventivo, sia sul fronte repressivo con l’attività delle procure regionali. Bisogna spingere con maggiore razionalità sulle spese della pubblica amministrazione – ha poi concluso toccando un altro tema delicato – Sono problemi legati anche a una disciplina che deve venire incontro a prerogative e tutele da parte dei gruppi parlamentari”