Il bilancio anticipato dei conti economici delle imprese con dipendenti per il 2024, diffuso dall’Istat, evidenzia una crescita complessiva modesta del valore aggiunto (+0,9%), che tocca quota 960 miliardi di euro. Dietro questo dato nazionale, si cela tuttavia una profonda divergenza tra i macrosettori.
L’industria nel suo complesso registra una contrazione dell’1,4%, con due settori in particolare che frenano l’economia:
- Costruzioni: il calo è significativo, -2,9%. La crisi si concentra nella Costruzione di edifici (-9,9%), con picchi del -10,2% per gli immobili residenziali e non residenziali. A compensare parzialmente è solo l’Ingegneria civile con un balzo del +10,5%.
- Manifattura: il valore aggiunto scende dell’1,6%. Si registrano crolli drammatici per la Fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-21,0%) e per la Metallurgia (-16,4%).
Anche il settore dell’Energia contribuisce al segno meno con un decremento del 2,2%, spinto soprattutto dalla produzione di gas (-8,4%).
I servizi volano: +3,0% e l’exploit del trasporto aereo
A sostenere la crescita nazionale sono i servizi, il cui valore aggiunto incrementa del 3,0%. Il dato più eclatante si registra nel Trasporto aereo, che vola a +57,6%. L’Istat spiega l’incremento record con una drastica riduzione dei costi per beni e servizi (-35,1%), più che con un aumento dei ricavi.
Bene anche l’Istruzione (+13,2%) e i Servizi postali e di corriere (+11,4%).
In controtendenza, invece, alcuni comparti dei servizi:
- Trasporto marittimo (-5%).
- Attività di programmazione e trasmissione TV, che subisce la battuta d’arresto più severa, crollando del 32,3%.
Le grandi imprese come motore economico
Dall’analisi dimensionale emerge chiaramente come la crescita sia trainata dalle imprese di grandi dimensioni:
- La classe con 250 addetti e oltre è quella che fornisce il maggiore contributo alla crescita del valore aggiunto nazionale (+3,2%).
- Al contrario, le imprese più piccole (fino a 19 addetti) mostrano la diminuzione più importante del valore aggiunto (-1,8% per la classe 0-9 addetti).
Il numero totale di imprese con dipendenti rimane stabile (+0,1%), con le grandi imprese in forte aumento numerico (+4,0%), a fronte di una leggera diminuzione della classe più piccola (0-9 addetti).
Maggiori informazioni nella nota Istat