La Giunta approva le linee guida per l’attuazione della legge che istituisce il reddito di inclusione sociale in Sardegna. La misura è rivolta ai nuclei familiari in condizioni di povertà e il riconoscimento del sussidio economico è condizionato alla sottoscrizione di un patto, tra utente e amministrazione, che prevede un percorso personalizzato per il superamento della condizione di povertà. Il reddito integra il Sostegno di inclusione attiva nazionale.
Prende forma, dunque, il Reddito di inclusione sociale della Sardegna. Ieri la Giunta ha, infatti, approvato le linee guida per l’attuazione della legge che, lo scorso agosto, ha istituito il Reis. Su proposta dell’assessore Luigi Arru, sono state individuate le modalità di attuazione della misura, rivolta ai nuclei familiari in condizioni di povertà. Il riconoscimento del sussidio economico è condizionato alla sottoscrizione di un patto, tra utente e amministrazione, patto che prevede un percorso personalizzato per il superamento della condizione di povertà.
Il REIS integra il Sostegno di Inclusione Attiva nazionale, ha gli stessi principi di condizionalità, attivazione e accesso. Ma mentre per il SIA gli importi erogabili sono calcolati sulla singola persona e variano da un minimo di 80 euro a un massimo di 400, per il REIS – a parità di caratteristiche del nucleo familiare – il minimo erogabile è di 200 euro e il massimo di 500, per tutti i target e con qualsiasi Isee.
PLATEA DEI BENEFICIARI AMPLIATA. I dati sui potenziali beneficiari e la loro distribuzione sul territorio regionale saranno forniti dall’Inps. La Regione prevede le stesse modalità di accesso del SIA, ma include anche le domande escluse dal SIA perché non hanno raggiunto il punteggio previsto dal bando nazionale.
PLUS. La progettazione e gestione delle misure di inclusione attiva previste dal REIS e dal SIA sono in capo agli Ambiti Plus. La legge istitutiva del REIS prevede che gli ambiti Plus predispongano, per ciascun nucleo beneficiario, un progetto personalizzato attraverso una équipe multidisciplinare. L’equipe progetta, attua e monitora il piano personalizzato di interventi finalizzati al sostegno e all’emancipazione delle famiglie destinatarie del REIS e del SIA, coinvolgendole attivamente nel processo di superamento delle condizioni di povertà.
EROGAZIONE. Le risorse regionali da destinare ai sussidi monetari finalizzati all’integrazione del SIA, confluiscono sul conto corrente infruttifero presso la tesoreria centrale dello Stato, previa stipula di un protocollo di intesa con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e regolazione dei rapporti finanziari con apposito atto tra la Regione, il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e il Ministero dell’Economia e delle finanze. Il sussidio verrà erogato con il caricamento di una carta utilizzabile per acquisto di beni e servizi. É previsto che la carta di pagamento elettronica possa essere utilizzata anche per i canoni di locazione degli immobili ad uso residenziale.
ISEE. L’integrazione REIS-SIA sarà realizzata tenendo conto delle priorità e delle soglie di Isee. La Regione amplia ulteriormente il target dei beneficiari, includendo le famiglie, anche di un solo componente, senza dimora; le famiglie composte da 5 e più persone; le famiglie composte da una o più persone over 50 anni con figli a carico disoccupati; coppie sposate o coppie di fatto registrate, conviventi da almeno sei mesi e composte da giovani che non abbiano superato i 40 anni.
SOGLIA DI POVERTÀ. La soglia minima regionale sarà determinata dall’indice Isee e calcolata dalla Giunta Regionale non appena il sistema nazionale e regionale saranno a regime e forniranno dati sufficienti per analizzare meglio il fenomeno.
SOGGETTI COINVOLTI. La Regione collabora con il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali per quanto attiene la predisposizione del protocollo d’intesa per l’attuazione del SIA e la sua integrazione con il REIS regionale e l’attivazione dell’Assistenza Tecnica a favore degli Ambiti Plus; la collaborazione con l’INPS, attuatore delle misure SIA e REIS, relativamente alla componente passiva (sussidio economico), sia a livello nazionale che a livello regionale, anche al fine di poter fruire delle informazioni delle banche dati INPS nelle attività di monitoraggio e nella valutazione degli interventi; l’ integrazione delle azioni di competenza della Direzione Generale delle Politiche Sociali con quelle in capo alle altre Direzioni generali della Regione; la creazione, anche attraverso appositi accordi e protocolli d’intesa, di una rete regionale con le istituzioni pubbliche e con i soggetti del Terzo settore e con gli ordini e le associazioni professionali, che costituisca il riferimento unitario per gli Ambiti Plus nello svolgimento delle funzioni e dei compiti loro attribuiti; la convocazione sistematica del Coordinamento degli ambiti Plus, organismo già formalmente costituito, per la definizione di accordi e procedure, e per la diffusione di buone prassi e per l’individuazione di modalità operative dei “tavoli tematici dedicati” che ogni Ambito Plus è chiamato ad istituire nel proprio territorio.