La campagna “Sai chi voti”, promossa da Riparte il futuro, Transparency International, Associazione Pubblici Cittadini, Movimento Consumatori, Action Aid, Carte in regola e altre organizzazioni della società civile ha bocciato 10 sindaci su 12.
Solo i sindaci di Savona e Novara hanno dato attuazione alla promessa elettorale di introdurre una norma che preveda audizioni pubbliche nelle municipalizzate.
Diverse le situazioni venutesi a creare con i neo primi cittadini, si passa dal sindaco di Torino, Chiara Appendino, che ha proceduto con nomine “tradizionali”, a Virginio Merola, sindaco di Bologna, che ha continuato anch’esso con nomine alla “vecchia maniera non tenendo neanche in considerazione il rilievo di una consigliera di una lista civica che faceva memoria degli impegni presi”.
Non di meno la prima cittadina della capitale Virginia Raggi che per Atac ha proseguito con “nomine vecchio stampo”, sino a giungere “ai silenzi” di Davide Galimberti sindaco di Varese e alle indicazioni del sindaco di Gallarate Andrea Cassani che ha testualmente dichiarato come “le audizioni pubbliche non sono la nostra priorità”.
Ad oggi il Comune di Latina ha comunicato che sta procedendo alla stesura di Indirizzi per la nomina di rappresentanti nelle municipalizzate, mentre il Consiglio Comunale di Trieste ha sì approvato una delibera per nuove norme per le nomine nelle municipalizzate, “ma in essa non si fa alcun riferimento ad audizioni pubbliche”. Anche i Sindaci di Caserta, Brindisi e Vittoria hanno indicato che stanno approvando un regolamento nomine che si dovrebbe ispirare alla Campagna “Sai chi voti”, “ma per ora non ve ne è traccia e in ogni caso tutto avverrà dopo i 100 giorni di promessa elettorale”.