Sburocratizzazione e sostegno per imprese e Comuni. Questo l’obiettivo del disegno di legge “RipartiPiemonte” che la Regione ha messo in campo per rimettere in moto il settore strategico dell’edilizia, dal quale dipende poi la rivitalizzazione di altri segmenti produttivi collegati. In concreto, il provvedimento contempla una serie di disposizioni in materia di governo del territorio, improntate alla massima semplificazione e accelerazione dell’iter dei procedimenti amministrativi e della riduzione di oneri e adempimenti in materia di urbanistica, edilizia e paesaggio. Nuove misure presentate recentemente nel corso di una conferenza stampa dagli assessori all’Urbanistica, Fabio Carosso, e alla Semplificazione, Maurizio Marrone. Da segnalare fra queste, in particolare, lo stanziamento di 50 milioni a copertura totale o parziale degli oneri di urbanizzazione dovuta ai Comuni da cittadini e imprese per interventi edilizi. Inoltre, a favore dei gestori di esercizi di somministrazione di alimenti e bevande è stata introdotta la possibilità di ampliare i propri dehor a titolo gratuito, per adeguarsi alle misure di distanziamento sociale imposte dall’epidemia, previa una semplice comunicazione al Comune che attesti il rispetto delle norme in materia di ambiente, paesaggio e sicurezza, nonché l’impegno alla rimozione delle opere a fine emergenza.
Riservati al territorio ci sono poi 23 articoli del disegno di legge dedicati appositamente allo snellimento delle tempistiche dei procedimenti che regolano la materia, in attesa della prevista revisione organica di tutta la normativa urbanistica ed edilizia regionale. Queste misure “urgenti e temporanee” saranno valide dalla data di entrata in vigore della legge, ora all’esame del Consiglio regionale e fino al 31 gennaio 2022, e potranno essere applicate anche ai procedimenti già avviati, ma non ancora conclusi.
“Sono molto soddisfatto del lavoro effettuato fino ad adesso – ha dichiarato il vicepresidente Carosso – Ringrazio i nostri uffici, perché siamo riusciti a dare il primo segnale contro la burocrazia delle pubbliche amministrazioni. I cittadini e le imprese piemontesi hanno bisogno di meno vincoli e più risorse. Con il nostro disegno di legge abbiamo iniziato il percorso in questa direzione. Con più competenze ai Comuni e tempi brevi e certi, saremo in grado di dare risposte pronte e adeguate per favorire la ripartenza”.
“Con il nostro disegno di legge – gli fa eco l’assessore Marrone – il Piemonte si pone all’avanguardia di una terapia shock per un comparto, come quello dell’edilizia, che dà occupazione a tantissime persone e segna il tasso di sviluppo di un territorio. La rivoluzione della semplificazione spazzerà via anni d’immobilismo, dando una scossa al tessuto economico piemontese e facendo scuola in tutta Italia”.
“RipartiPiemonte“ non ha trascurato neppure i Comuni, stanziando a loro favore 14 milioni per la manutenzione del territorio e per la messa in sicurezza delle opere pubbliche in tutta la regione. “Il contributo – spiega l’Assessore regionale alle Opere Pubbliche, Marco Gabusi – verrà concesso attraverso un bando che prevede due sezioni: una per gli interventi fino a 100 mila euro e uno tra 100 e 200 mila euro. Abbiamo sfruttato la possibilità data dalla legge regionale 18/84 di cofinanziamento dei lavori pubblici dei Comuni fino all’80% e, nell’ambito delle linee di sburocratizzazione del Riparti Piemonte, abbiamo accelerato il più possibile l’iter previsto. Inoltre, abbiamo voluto legare a questa delibera la ripresa del comparto edile locale: per poter accedere al finanziamento i Comuni dovranno affidare i lavori a imprese aventi sede legale e operativa nel territorio piemontese. È stata posta attenzione anche alla semplificazione delle procedure – aggiunge Gabusi – Per consentire un’erogazione più rapida, fino a fine anno, per la liquidazione e il pagamento del contributo sarà infatti sufficiente l’autocertificazione dei lavori della stazione appaltante rispetto alle condizioni richieste per la quota corrispondente, con esclusione della quota finale. I Comuni hanno inoltre la possibilità di ricavare dalle economie dei ribassi d’asta quanto necessario per far fronte alle spese connesse all’adozione delle misure di sicurezza per il contenimento del contagio da Covid-19”.
I lavori finanziabili riguardano quattro ambiti principali:
–viabilità comunale (lavori di manutenzione straordinaria, sistemazione e nuova costruzione di strade comunali o intercomunali, ponti, guadi, marciapiedi e parcheggi);
–edilizia municipale (manutenzione straordinaria, sistemazione, adeguamento, ampliamento e nuova costruzione del luogo dove si svolgono le attività istituzionali del Comune;
–edilizia cimiteriale (manutenzione straordinaria, sistemazione, ampliamento e nuova costruzione dei cimiteri);
–illuminazione pubblica (adeguamento, rinnovo, ampliamento e costruzione di nuovi impianti).