Il primo pacchetto di decreti attuativi della riforma Madia, una lista di oltre dieci provvedimenti, ‘viaggia’ verso il Consiglio dei ministri di venerdì prossimo. Ecco le principali novità che dovrebbero rivoluzionare la Pubblica Amministrazione.
STRETTA PARTECIPATE, TAGLI SU STIPENDI MANAGER
Le amministrazioni devono effettuare una ricognizione su tutte le partecipazioni che hanno in pancia e, trascorso un anno e mezzo, devono eliminare quelle non strettamente necessarie o con più amministratori che dipendenti (la regola generale è quella dell’amministratore unico, laddove ci sia un CdA non potrà essere composto da più di 5 membri). E ancora, si dovranno eliminare le imprese con fatturato sotto il milione o che abbiano forma giuridica diversa da Srl o SpA (quindi via i consorzi). In generale ogni anno dovrà essere elaborato un piano di razionalizzazione. Dovrebbero così essere cancellate oltre 3 mila parteciapte. Decisa la stretta sui manager: una norma ad hoc fisserà i nuovi massimi. Nessuna buonuscita e, in presenza di risultati economici negativi, stop ai ‘premi’. Non solo, nelle società partecipate da enti locali potrebbe addirittura essere possibile la revoca. Arriva anche una disciplina completa sulla crisi d’impresa e una puntualizzazione dell’iter da seguire in caso di quotazione. A vigilare su tutto sarà posto un Organo apposito. Se la scure sulle partecipate dovesse comportare esuberi è prevista la stampella della mobilità obbligatoria, con possibilità di ritorno nella P.A. per gli esternalizzati.
SERVIZI PUBBLICI LOCALI, ARRIVANO DISTRETTI
Un altro decreto disciplinerà la fusione delle SpA locali che si occupano di servizi pubblici (dall’acqua alla luce, dal trasporto alle farmacie, dal gas ai rifiuti). Si prevede l’aggregazione, incentivata, su base territoriale, con la creazione di ‘distretti’. A disegnare gli ‘hub’ saranno le Regioni e, se non provvederanno entro tempi definiti (massimo 9 mesi), sarà il Cdm a intervenire. Giro di vite sul regime delle esclusive e, per decidere se lasciare al mercato un’attività, si potrà fare anche ricorso alla consultazione pubblica. L’obiettivo ultimo del Governo è passare da 8 mila a mille società pubbliche
FORESTALE, IN 7 MILA PASSANO A CARABINIERI
Il Corpo forestale dello Stato verrà assorbito nell’Arma dei carabinieri. Il passaggio riguarda funzioni e personale, a eccezione delle competenze anti-incendio, da attribuire al Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Si darebbe così vita a una nuova organizzazione, all’interno dei carabinieri. I forestali chiamati al passaggio sono circa 7mila, con piccoli contingenti riservati ai Vigili del fuoco, alla Polizia e alla Guardia di finanza. Si stanno studiando comunque spazi per dare la possibilità a chi lo richieda di andare in una forza diversa dai carabinieri. La migrazione dovrà essere effettuata entro sei mesi. Sempre in tema di sicurezza, il pacchetto Madia include un decreto sul riordino delle autorità portuali.
BUROCRAZIA, TEMPI DIMEZZATI PER GRANDI OPERE
Arriva il restyling della Conferenza dei servizi: le riunioni diventano telematiche, scatta il silenzio-assenso, massimo 60 giorni per le decisioni, ci sarà un rappresentante unico per ogni livello di governo e l’amministrazione proponente potrà decidere in difformità rispetto agli altri enti coinvolti, con la possibilità in questi casi di adire la presidenza del Consiglio, che dovrà sbrogliare la matassa entro cinque mesi. Contro la burocrazia c’è anche il regolamento che taglia i tempi delle procedure amministrative: 50% in meno per opere pubbliche, insediamenti produttivi e attività imprenditoriali rilevanti. Il dimezzamento riguarda diverse pratiche che oggi hanno termini fissati tra i 30 e i 180 Giorni (si dovrebbe passare a 15-90). In rampa di lancio anche la riforma delle camere di commercio, che vengono ridotte a 60 dalle attuali 105.
DIGITALIZZAZIONE E TRASPARENZA, PIN UNICO
Ogni cittadino avrà il proprio ‘domicilio digitale’, un recapito elettronico, come la mail o anche un’app, avviando una nuova fase di comunicazione e servizi della P.a. a cittadini e imprese. È una delle principali novità del nuovo Codice dell’amministrazione digitale. Tra i punti salienti il rafforzamento del ricorso ai pagamenti elettronici (si potranno anche usare le prepagate telefoniche) e il lancio del Pin unico, ovvero dell’identità digitale. C’è poi il potenziamento dei sistemi di sicurezza per assicurare la migliore migrazione delle pubbliche amministrazioni sul digitale. Internet avrà un ruolo anche nel decreto che riscrive il provvedimento Severino sulla trasparenza. Ecco che sui siti istituzionali le amministrazioni, a seconda del loro core-business, dovranno pubblicare il tempo medio di attesa delle prestazioni sanitarie, i debiti accumulati, le fasi degli appalti. Ci sarà una semplificazione degli oneri burocratici, ad esempio il piano anticorruzione sarà più snello. Soprattutto sarà ‘liberalizzato’ il diritto di accesso agli archivi pubblici (il Freedom of information act).
MAGLIE PIÙ STRETTE PER SELEZIONE DIRIGENTI ASL
Un provvedimento limiterà la discrezionalità nelle nomine dei manager delle Asl. Le Regioni ‘pescheranno’ i dirigenti non solo basandosi sulla rosa di candidati ricavata dall’elenco nazionale attraverso la commissione ad hoc, ma la selezione avverrà tra coloro che abbiano aderito al bando, previo avviso della Regione, esprimendo il loro interesse per la postazione in palio. Insomma si vogliono evitare selezioni poco agguerrite, con candidati non interessati (magari tranne uno).
TAGLIA LEGGI ED ENTI INUTILI
Oltre al via libera definitivo al taglia leggi, che dovrebbe portare allo stralcio di 46 norme di secondo rango ormai superate e alla modifica di una quindicina di provvedimenti, altrettanto obsoleti, in Cdm potrebbe approdare la sforbiciata sugli enti inutili, con l’obiettivo di sfoltire il complesso di organismi doppioni o micro realtà.