La legge Gelli-Bianco ha “ridefinito la cornice e le regole complessive di un sistema che non tutelava più adeguatamente né i pazienti né i professionisti”. Ma “fatta la legge ora occorre creare le condizioni per favorire lo sviluppo della cultura della prevenzione”. È la posizione di Angelo Lino Del Favero, presidente di Federsanità Anci in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie.
Il tema è stato affrontato oggi a Roma, nell’Aula Pocchiari dell’Istituto Superiore di Sanità, in occasione del convegno dal titolo “La Riforma della responsabilità degli esercenti le professioni sanitarie” organizzato da Federsanità Anci in collaborazione con Sismla, Osservatorio sulla Responsabilità Medica e l’Associazione “Dalla parte del medico”.
I lavori sono stati aperti dal professor Guido Alpa, ordinario Istituzioni di Diritto privato presso la Facoltà di Giurisprudenza di Roma La Sapienza il quale ha svolto un excursus storico-normativo sulla materia con particolare attenzione alle fonti della nuova legge 24 del 2017 con particolare riferimento ai profili civili e penali.
Ma “il pilastro fondamentale per abbattere il contenzioso – ha evidenziato Del Favero – è la prevenzione. Il punto di forza della norma sta nel rendere obbligatorio in tutte le strutture, pubbliche e private, un modello organizzativo di risk management. Se i professionisti impareranno attraverso questa legge a prevenire il rischio e a lavorare sulla loro formazione scatterà una vera e propria rivoluzione culturale”.
La sessione del mattino è stata aperta dall’intervento di Anna Paola Santaroni, responsabile del rischio clinico di Federsanità Anci: “Federsanitá Anci – ha detto Santaroni, che è anche Direttore Generale dell’Acismom di Roma – ha deciso di sottoscrivere un accordo sinergico con l’associazione ‘Dalla Parte del Medico’ per fornire una prima consulenza gratuita agli esercenti le professioni sanitarie in caso di eventuali problemi. Uno dei principi fondanti della nostra Carta Costituzionale era quello di garantire a tutti i cittadini della Repubblica il diritto di cura della salute a tutela dell’interesse generale del paese. L’evoluzione nel tempo ha prodotto un sistema basato sulla medicina predittiva con esborso di importanti risorse finanziarie per la sanità e quindi una maggiore contribuzione da parte della popolazione. La risposta – ha concluso Santaroni – viene proprio dalla Legge Gelli-Bianco”.
I lavori sono stati moderati da Natale Callipari Presidente “Dalla parte del medico” e ha visto gli interventi di numerosi esperti tra cui Andrea Minarini direttore OUC medicina legale Usl Bologna, Carlo Bonzano professore di diritto procedura penale Università di Tor Vergata, Enzo Vincenti Consigliere III Sezione Civ Corte di Cassazione, Pasquale Giuseppe Macrì docente medicina legale Università di Siena.
“L’iniziativa nasce dalla necessità di fornire una prima lettura alla normativa introdotta dalla L. 24/2017 c.d. Bianco-Gelli, dal nome dei suoi relatori alle Camere, in materia di sicurezza del paziente e responsabilità medica. Una rivoluzione copernicana – ha detto Callipari- che si ricava già dal titolo della Legge, dove un rilievo primario è attribuito alla persona assistita e alla sicurezza nelle cure. L’alleanza tra il personale medico e sanitario, da una parte, e le strutture ospedaliere, pubbliche o private, dall’altra, ha ispirato la creazione del sito “www.dallapartedelmedico.it”, un portale del tutto gratuito dove gli operatori e gli esperti del settore possono incontrarsi, scambiare informazioni e soluzioni”.
La sessione pomeridiana, dedicata agli aspetti tecnici-operativi dell’applicabilità della legge, sono stati aperti da Tiziana Frittelli vice presidente di Federsanità Anci. “La legge 24 del 2017 ha delineato un assetto – ha detto Tiziana Frittelli – parte del quale immediatamente cogente ed applicabile, parte da attuare con provvedimenti successivi, senza i quali l’intervento normativo è destinato a rimanere privo di alcuni effetti assolutamente necessari a sostenere l’intera impalcatura del sistema”.
In perfetta sintonia anche il Segretario Generale di Sismla, Raffaele Zinno, che nelle conclusioni ha sottolineato come la nuova norma segna “una conquista, prima ancora che per i professionisti, per i cittadini-pazienti che sono tutelati più volte. “In primis perché una legge sulla gestione del rischio significa creare cultura della prevenzione. Secondo, poi, – ha detto Zinno – è garantito un più facile accesso ai risarcimenti. Inoltre un’importante novità è introdotta dall’articolo 15 che prevede la formazione di un collegio medico-legale che dovrà valutare i casi di responsabilità professionale dal punto di vista tecnico”.