Il regionalismo differenziato è il tema politico-istituzionale al centro dell’incontro di oggi, tenutosi a Firenze, nel quale è stato ufficialmente avviato il confronto tra Comuni, Province e Regione per discutere come la Toscana possa ottenere una maggiore autonomia regionale su determinate materie, così come prevede l’articolo 116 della Costituzione. Durante la riunione – che ha visto la presenza dei presidenti di Anci Toscana, Matteo Biffoni, di Upi Toscana, Luca Menesini, e del presidente della Giunta regionale, Enrico Rossi – si è deciso di costituire un tavolo di lavoro che affronterà tutti gli aspetti dell’iniziativa avviata dalla Regione. Iniziativa nata da una lettera inviata a fine luglio a Rossi da Biffoni e Menesini, a seguito degli ultimi direttivi regionali delle due associazioni degli enti locali che avevano sollevato il problema. Dalla discussione tra gli amministratori era emersa infatti la richiesta unanime di far partire al più presto un’interlocuzione con la Regione su tutti i singoli punti indicati da Rossi nella sua proposta (salute, governo del territorio, ambiente, tutela del lavoro, istruzione e formazione, beni culturali, accoglienza dei richiedenti asilo, autonomie locali, coordinamento della finanza pubblica e porti), ovviamente con particolare attenzione ai temi più attinenti alla competenze degli enti locali, ovvero il governo del territorio, l’ambiente, le autonomie locali e la finanza pubblica.
Secondo Biffoni, la discussione è necessaria per “portare un contributo di sistema a quella che ci sembra un’occasione, una sfida, da provare a cogliere tutti insieme come sistema delle autonomie, e cioè a dire: è auspicabile una maggiore autonomia regionale, sempreché essa venga accompagnata adeguatamente da un forte riconoscimento del ruolo e dell’autonomia dei Comuni, nel solco della storia istituzionale toscana. Da parte nostra c’è una sincera disponibilità a contribuire alla riuscita dell’iniziativa; e siamo consapevoli che nel mondo di oggi e di domani i Comuni devono sempre di più ‘fare insieme” (anche se avremmo la presunzione di pensare che il sistema dei Comuni e Anci lo abbiano già fatto su varie questioni)”. Sullo stesso solco Luca Menesini, che ha ribadito il ruolo fondamentale delle istituzioni locali (Comuni e Province) e della necessità di un loro rafforzamento. “La decisione di istituire un’apposita sede di coordinamento istituzionale tra Regione, Province, Città metropolitana e Comuni – ha detto – per contribuire alla definizione della proposta di maggiore autonomia, nel rispetto dei princìpi costituzionali di sussidiarietà, differenziazione, adeguatezza e leale collaborazione, è un passaggio molto importante per avere una Toscana più forte, a partire dai territori”. Menesini ha assicurato la condivisione del percorso intrapreso e la piena disponibilità delle Province, a partire dall’organizzazione di un seminario di studio e di approfondimento sui temi del “regionalismo differenziato” e dell’autonomia territoriale.