Le multe per le infrazioni al codice stradale servono ai Comuni per far cassa? Molti lo pensano, anche se i responsabili degli enti territoriali hanno sempre smentito. A parlare, però, sono i dati, particolarmente positivi nel 2017 per le amministrazioni locali che hanno incassato dalla voce “ammende e sanzioni” la bellezza di 1,67 miliardi di euro. Il miglior risultato da parecchi anni a questa parte, il 18% in più rispetto al 2016. La fonte è assolutamente attendibile trattandosi della Ragioneria dello Stato. Come mai un boom così vistoso e pesante per gli automobilisti? Le ragioni sono diverse e variano da Comune a Comune. In alcuni casi ha inciso in maniera rilevante l’installazione di nuovi autovelox, in altri invece il balzo di gettito è da attribuirsi all’avvio di una riscossione organizzata che in precedenza praticamente non era mai avvenuta, tradottasi anche in un potenziamento della così detta “riscossione effettiva”, che langue in moti Comuni. A Napoli, ad esempio, per ogni 100 euro di multe elevate, se ne riscuotono effettivamente soltanto meno di 20. Infine, fondamentale per l’incremento degli incassi da sanzioni è stata la rottamazione, che ha consentito in molte città di rientrare di poste di bilancio altrimenti perse (55% in più a Napoli). Com’è andata in altre città importanti? Se si considera il rapporto tra gettito complessivo e abitanti residenti, in testa alla graduatoria troviamo Firenze, con quasi 130 euro procapite all’anno, seguita da Bologna con 127 e Milano, terza in classifica, con 123 euro.
I valori più bassi li troviamo invece a Forlì, Vibo Valentia e Benevento, con rispettivamente, 3.6, 4.3 e 4.8 euro pro capite. Se prendiamo in considerazione il gettito complessivo invece, in testa, e non potrebbe essere altrimenti date le dimensioni della Capitale, troviamo Roma, che nel 2017 ha incassato complessivamente 178 milioni di euro da multe stradali. Tallonata poi da Milano con 160 milioni e da Bologna con quasi 48 milioni. Le entrate più esigue si sono invece registrate a Isernia, Vibo Valentia e Fermo, rispettivamente con 140mila, 180mila e 290mila euro.