Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente e promotore della legge sui piccoli Comuni, ha annunciato che lunedì 20 novembre si terrà un’iniziativa che lo vedrà, assieme al premier Paolo Gentiloni, a Volpedo in provincia di Alessandria. La giornata sarà dedicata «a quei piccoli Comuni che aiuteranno il nostro Paese a essere più forte e coeso e ad affrontare il futuro».
Volpedo è un luogo simbolo, infatti è il paese di Giuseppe Pellizza, pittore e autore del ‘Quarto Stato’. Il celebre dipinto viene considerato il manifesto dell’impegno sociale e umanitario del pittore. Proprio in quella sede Realacci proverà a tratteggiare le finalità della legge sui piccoli Comuni, approvata in via definitiva lo scorso settembre, che ‘offre nuovi strumenti per valorizzare le potenzialità del nostro Paese e fare della bellezza, dell’innovazione e della creatività radicata nei nostri borghi la chiave del futuro’. Una nuova visione dell’Italia in cui, annota Realacci, “gli elementi di debolezza diventano gli elementi forti”.
Giungere fino a questo punto non è stato facile, il cammino del testo, approvato a settembre e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 2 novembre 2017, è stato lungo e tormentato. Dal 2001 Realacci si spende per i piccoli borghi e già all’epoca presentò una proposta di legge per introdurre ‘misure per il sostegno delle attività economiche, agricole, commerciali e artigianali e per la valorizzazione del patrimonio naturale e storico-culturale dei Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti’. Il ddl venne sottoscritto da un centinaio di parlamentari di maggioranza e di opposizione. A ciò si aggiunse il sostegno dell’allora capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi. Una volta approvata alla Camera, però, la legge si fermò al Senato. Successe lo stesso anche nelle due legislature che successive.
Poi, finalmente, lo scorso 28 settembre il testo Realacci-Terzoni riceve l’ok definitivo dal Senato.
Tra le misure previste dal testo la diffusione della banda larga, le misure di sostegno per l’artigianato digitale, la semplificazione per il recupero dei centri storici in abbandono o a rischio spopolamento e la non chiusura degli uffici postali.
Ecco perché questa importante legge, che riguarda 5.585 Comuni, investendo oltre il 50% del territorio nazionale, è stata apprezzata anche da Papa Francesco che in un incontro con l’ Anci ha definito «bella».