“Qualità della vita” è un’espressione dallo spettro semantico quanto mai ampio, riferibile tanto alle dimensioni più materiali e corporee della nostra esistenza quanto a quelle più astratte e intellettuali: Il Sole 24 ore si concentra sulle prime e attraverso alcuni indicatori tenta di stilare una classifica che contempli tutti i territori italiani. Secondo il prestigioso quotidiano è Belluno la regina 2017 della “Qualità della vita” nell’indagine che misura il benessere economico e sociale delle 110 province italiane. Sul podio salgono Aosta (vincitrice nel 2016) e Sondrio. Belluno, dunque, si aggiudica la 28a edizione dell’indagine annuale realizzata dal Sole 24 Ore: è la cittadina veneta delle Dolomiti quella dove si vive meglio, dove il benessere economico e sociale rende i cittadini più felici. Italia, come al solito, tagliata in due per qualità della vita delle province, con un Nord in testa e un Meridione ancora una volta in difficoltà.
Ebbene, la miglior qualità della vita si respira in montagna, sulle Alpi. Da Belluno, passando a zig-zag tra cime e tornanti attraverso Aosta, Sondrio, Bolzano, Trento fino ad arrivare a Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte. Nei primi sette posti della classifica che misura il benessere, non solo economico, delle province italiane ci sono ben sei province alpine, a cui si aggiunge Trieste.
Arretrano alcune grandi città: Milano che, nella classifica generale perde 6 posizioni e scivola all’ottavo posto; Roma, che scende al 24° rispetto al 13° del 2016, e Torino, che retrocede al 40° posto. Sei macro aree e 42 indicatori, tra cui quest’anno entrano anche gli acquisti online, il gap retributivo di genere, la spesa per i farmaci, il consumo del suolo, gli anni di studio degli over 25 e l’indice di litigiosità nei tribunali.
Nelle vittorie di tappa per singola macro area, Milano è sempre al top nell’ambito Ricchezza e consumi, conquistando il primato nel Pil pro-capite, nell’importo medio delle pensioni e nei depositi bancari. I voti migliori per il consumo di suolo e l’emigrazione ospedaliera vanno invece a Sondrio, che guadagna il podio dell’area ambiente e servizi. Aosta sale sul podio nella densità abitativa e nelle acquisizioni di cittadinanza, mentre per giustizia e sicurezza è la provincia di Verbano Cusio Ossola a guadagnare la prima posizione. Firenze, invece, supera Roma e si aggiudica il primo posto per cultura e tempo Libero. Ma la grande sorpresa del 2017 è Ascoli Piceno, che vince la medaglia d’oro nella categoria Lavoro e Innovazione.
In coda alla graduatoria complessiva, invece, finiscono soprattutto le aree di Campania e Puglia: ben otto nelle ultime dieci posizioni, con Caserta maglia nera 2017 e Taranto al penultimo posto. Al terz’ultimo c’è Reggio Calabria. Male anche la Sicilia con Palermo al 97esimo posto e Trapani al 99esimo. A sancire il verdetto è il trend di fondo, che mostra, attraverso i risultati dei singoli indicatori, come il divario tra Nord e Sud del Paese tenda sempre più ad ampliarsi, tanto che per trovare la prima provincia del Sud e Isole bisogna scendere fino al 52° posto di Oristano.
Le aree centro-settentrionali, infatti, non solo ribadiscono i loro primati storici negli indicatori economici (dalla ricchezza al lavoro), ma guadagnano spazio anche nei ranking – come demografia e tempo libero – un tempo appannaggio dei territori del Sud. Non mancano comunque le buone prestazioni: la stessa Oristano conquista il terzo posto nella macro-area Giustizia e sicurezza, Matera sale al 6° posto nella categoria Ambiente e servizi e le province del Mezzogiorno occupano in blocco i primi 14 posti nell’indicatore legato alla diffusione della banda larga.