La Ragioneria Generale dello Stato ha reso noti, a un anno di distanza dalla fine del periodo di riferimento, i dati relativi al 2016. Curato dall’Ispettorato Generale del Bilancio, lo studio costituisce un aggiornamento dei risultati di un ambito di ricerca avviato nel 1993 e sviluppato per fornire la misura dell’intervento statale in ogni area regionale. Esso comprende in versione provvisoria i dati relativi ai pagamenti del bilancio dello Stato e alle erogazioni di alcuni Fondi alimentati con risorse nazionali e comunitarie. I dati elaborati riguardano i pagamenti complessivi erogati dal bilancio dello Stato e dalle risorse per spese correnti e quelle in conto capitale, distinti per regione di destinazione.
Si tratta di voci quali stipendi, acquisti di beni e servizi, trasferimenti a amministrazioni ed enti pubblici, a imprese e famiglie, interessi, investimenti diretti e contributi agli investimenti. Rimangono escluse le spese per rimborsi di prestiti. Il documento presenta la distribuzione regionale dei pagamenti del bilancio dello Stato, articolati secondo la classificazione economica (33 categorie e sottocategorie) e secondo la classificazione per missioni e programmi (50 settori di intervento, individuati dalle 34 missioni e da 16 programmi ritenuti di particolare rilevanza).
La spesa presa in esame ammonta complessivamente a 564 miliardi di euro: di questi 262 sono stati “regionalizzati”, cioè attribuiti a livello territoriale, mentre una quota pari a 130 miliardi non è stata regionalizzata, trattandosi in larga parte di partite puramente contabili, di poste correttive e compensative delle entrate o di spese dirette all’estero. La restante parte, pari a 172 miliardi di euro, è costituita da erogazioni ad Enti e Fondi, la cui spesa viene regionalizzata nel capitolo 2 della pubblicazione, mentre per gli Enti sarà esposta in occasione della pubblicazione dei dati definitivi. Il tradizionale schema per funzioni obiettivo, infine, continua ad essere presentato sul sito web della Ragioneria Generale dello Stato per garantire la continuità delle serie storiche.