Prosegue la telenovela Malagò-Raggi tra schermaglie a distanza e formali atti di cortesia. Il giorno dopo l’affossamento della candidatura olimpica di Roma 2024, tra il Sindaco e il presidente del Coni la tensione permane, anche se sotto traccia. “Il piano B in teoria è possibile, ma non è la giusta strada”, ha commentato Malagò. Una linea evidentemente concordata col Governo, stando alle parole di Renzi in serata: “La vicenda è chiusa, non si possono fare Olimpiadi contro la città che le ospita”. Ieri, i due si sono incontrati nella ‘Sala delle Armi’ del Foro Italico, a viale delle Olimpiadi, dove è stato comunicato il logo ufficiale di ‘Uefa Euro Roma 2020’. La Raggi è puntuale, accompagnata dal vicesindaco Daniele Frongia e da Alessandro Sammarco, l’avvocato dello Studio Previti presso il quale il neo Sindaco avrebbe prestato alcune presunte consulenze. Evita i cronisti assiepati e cerca un rapido accesso al posto a lei assegnato. Ma Giovanni Malagò, con il quale non si era incrociata all’arrivo, la accoglie con un caloroso baciamano, nonostante il precedente mancato appuntamento . “La mia è educazione. Se mi aspettavo delle scuse dalla Raggi? Una donna non deve mai chiedere scusa”, dirà. L’approccio gentile non cancella, tuttavia, il contenzioso politico. Da Franceschini a Calenda, arrivano battute pungenti: “Roma si ripiega su se stessa”. E’ lo stesso premier Renzi a rincarare la dose durante una trasmissione televisiva: “La Raggi in campagna elettorale si era impegnata per il referendum. Se voleva evitare gli sprechi, aveva otto anni di tempo per controllare…”.