L’Unione dei Comuni Fenici ha avvito un percorso di programmazione territoriale puntando su incentivi alle imprese, infrastrutture, valorizzazione delle risorse ambientali in particolare zone umide, stagno e fiumi, itinerari di collegamento costa interno in chiave turistica, servizi sociali e di assistenza a infanzia e famiglie in genere. L’assessore regionale alla Programmazione Raffaele Paci, accolto dal Sindaco Andrea Pisu Massa e dal presidente dell’Unione di Comuni, Antonello Figus, ha presieduto l’avvio del tavolo istituzionale con la Regione Sardegna.
“Con questa programmazione territoriale abbiamo fissato poche regole ma importanti – ha detto Paci -. Le prime due sono il coinvolgimento delle imprese e l’associazione di quanti più Comuni possibile per elaborare progetti strategici per territori vasti, e da queste non si deroga. Occorrono investitori privati a sostegno dei progetti. “In questa zona abbiamo raggiunto un risultato molto importante – ha aggiunto – ovvero quello di Oristano che sarà il primo porto in Sardegna ad avere gli impianti di deposito del metano con tutti i collegamenti”.
La Giunta regionale con il Patto per la Sardegna è riuscita a ottenere il finanziamento della dorsale perciò l’Isola fa parte della rete nazionale, avendo le stesse tariffe di Roma o Milano e questo dà sicurezze rilevanti per il futuro, incentivando anche i settori più tradizionali. Abbiamo visto gli ultimi dati incoraggianti su Pil, export del settore primario, occupazione: ora dobbiamo consolidare questi dati – ha concluso Paci – con la certezza che l’insieme di tutte le attività ci dia la forza per dare risposte alle comunità locali”.
La programmazione è articolata in tre azioni specifiche: supportare lo sviluppo competitivo delle imprese; adeguare le infrastrutture strategiche territoriali; valorizzare il capitale sociale inespresso. Per lo sviluppo competitivo delle aziende gli obiettivi riguardano l’attivazione di sinergie tra agroalimentare e turismo, connessione con il polo universitario di Oristano, innovazione, comunicazione del territorio (puntando su specificità culturali), qualità ambientale e dei centri urbani. Per le infrastrutture si punta, invece, alla valorizzazione del sistema portuale, allo sviluppo di itinerari tra le aree interne e quelle costiere in particolare tra le zone umide e il Parco di Monte Arci, all’incremento della banda larga, alla creazione del distretto energetico del gas naturale liquefatto, al recupero di spazi dismessi. Infine, il capitale sociale: creazione di una rete d’imprese, servizi per la famiglia e in particolare per l’infanzia, progetti di co-housing e housing sociale, integrazione sociale. Tra i piani da avviare e quelli già in corso sono coinvolte 30 Unioni per un totale di 284 Comuni. Dalla programmazione territoriale sono escluse alcune zone coinvolte in piani specifici (per esempio Sulcis o nuorese). A disposizione ci sono 300 milioni di euro.