Contiene 217 articoli il testo del Nuovo Codice degli appalti varato in via definitiva dal Consiglio dei ministri. Il cosiddetto Codice 2.0 è fortemente innovativo e molto più snello del vecchio, si muove sui cardini della trasparenza e dei tempi certi ed assegna un ruolo fondamentale all’Autorità Anticorruzione di Raffaele Cantone. Punti fermi, procedure più veloci, individuazione chiara di responsabilità, digitalizzazione delle procedure di gara, tutela delle piccole imprese, attenzione al contesto ambientale e sociale e l’introduzione di alcune novità importanti sotto il profilo della cultura legislativa come quella del debàt public sulle grandi opere infrastrutturali.
Lo spirito che anima il provvedimento è quella della ‘soft law’, linee di indirizzo generali che rimpiazzano la più rigida regolamentazione coma per comma. Accolte alcune osservazioni del Consiglio di stato sul testo, il decreto legislativo arriva sul filo di lana a tre giorni della scadenza del 18 aprile, termine per il recepimento delle indicazioni di Bruxelles in materia di appalti e quindi, entro quella data, dovrebbe apparire in Gazzetta Ufficiale. Poi sarà la volta dei decreti attuativi, che sono numerosi. Nel frattempo è prevista una fase transitoria, richiesta dallo stesso presidente dell’Autorita’ anticorruzione Raffaele Cantone per la stesura delle linee guida che sono il perno del nuovo codice.
In attesa della pubblicazione del testo ecco alcuni dei punti qualificanti del nuovo decreto legislativo.
– CABINA DI REGIA: è l’Organo nazionale di riferimento per la cooperazione con la Commissione europea per quanto riguarda l’applicazione della normativa in materia di appalti pubblici e di concessioni’. Dovrà essere pronta entro tre mesi dall’entrata in vigore del decreto: composizione e funzionamento saranno stabiliti con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Infrastrutture e trasporti, e sentite ANAC e la Conferenza unificata. L’Anac, tra gli altri compiti, avrà anche la competenza di certificare il rating delle imprese
– OFFERTA ECONOMICAMENTE PIU’ VANTAGGIOSA: è una delle novità più importanti del codice e subentra all’odiatissimo ‘massimo ribasso’ per tutte le gare di importo superiore ai 500 mila euro (per le forniture di servizi la soglia è di 210mila): nelle offerte si dovrà quindi sempre coniugare qualità e prezzo.
– SUBAPPALTI E PICCOLE OPERE: grandi novità in questo senso: la possibilità di subappaltare è limitata al 30% dei lavori ed il subappalto dovrà essere già previsto dal bando di gara; il nuovo testo prevede però anche il pagamento diretto dei subappaltatori che dà un boccata d’ossigeno alle piccole imprese. Nelle gare per lavori tra 40 mila e 150 mila euro dovranno essere consultati almeno cinque operatori e procedura ristretta o aperta, ma con la consultazione di almeno dieci operatori per gli importi tra 150 mila e 1 milione di euro.
-PROGRAMMAZIONE E PROGETTAZIONE : sul fronte della programmazione scompare la legge obiettivo e riferimento diventa il piano generale dei trasporti e della logistica che contiene le linee strategiche triennali. Sul fronte della progettazione sono previsti tre livelli: il nuovo progetto di fattibilità tecnica ed economica, il progetto definitivo ed il progetto esecutivo, che viene posto a base di gara. Inoltre soglia dei 100mila euro per l’obbligo di assegnare gli incarichi con gara e incentivi per i concorsi di progettazione (con una quota di partecipazione riservata ai giovani progettisti e rimborsi spesa obbligatori).
– SPONSOR PER CULTURA: la riforma – ha sottolineato il ministro per i beni culturali Dario Franceschini – semplifica le procedure per le sponsorizzazioni in favore del patrimonio culturale, che avverranno con una procedura trasparente sui siti web”.
– LAVORI IN HOUSE: all’Anac è affidato il controllo delle soglie che prevedono che nelle concessioni di importo superiore a 150 mila euro, l’80% dei lavori dovrà essere affidato con gara e il 20% potrà andare alle società in house.
– DEBAT PUBLIC: verrà introdotto per tutte le grandi opere che abbiano un impatto sul territorio. Il codice prevede anche la forma del baratto amministrativo cioè la presa in carico da parte di cittadini di un bene o un’opera in cambio di una gestione o ristrutturazione per l’interesse dalla comunità.