«La quota dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie conseguenti alle violazioni del Codice della strada, che gli enti possono destinare, ai sensi dell’art. 208 del d.lgs. 30 aprile 1992, n. 285, al “Fondo risorse decentrate” per gli incentivi monetari da corrispondere al personale della polizia locale impegnato in progetti di potenziamento dei servizi di controllo finalizzati alla sicurezza urbana e stradale, non può essere utilizzata a integrazione del fondo per il lavoro straordinario». Questa in sintesi l’essenza della pronuncia, frutto di un approfondita disamina normativa, resa dalla sezione delle Autonomie della Corte dei conti nell’adunanza n. 5 del 22 marzo in risposta al Sindaco del Comune di Milano che, in una nota del 5 ottobre 2018, aveva rivolto alla Sezione regionale di controllo per la Lombardia una richiesta di parere, ai sensi dell’art. 7, comma 8, della legge 5 giugno 2003, n.131, articolata in tre distinti ma collegati quesiti.
«I predetti proventi sono soggetti al vincolo di finanza pubblica stabilito dall’art. 23, comma 2, del d.lgs. 25 maggio 2017, n. 75, a eccezione della quota eccedente le riscossioni dell’esercizio precedente per la parte eventualmente confluita, in aumento, nel “Fondo risorse decentrate” e destinata all’incentivazione di specifiche unità di personale di polizia locale effettivamente impegnate, nell’ambito dei suddetti progetti, in mansioni suppletive rispetto agli ordinari carichi di lavoro – hanno spiegato i giudici contabili – Ai fini del rispetto dell’art. 23, comma 2, del d.lgs. 25 maggio 2017, n. 75, l’ammontare del fondo per il lavoro straordinario non può essere maggiorato della percentuale di aumento derivante dai rinnovi contrattuali allo scopo di rendere omogenee le basi di riferimento temporale applicabili a ciascuna delle componenti del trattamento economico accessorio soggetta al medesimo vincolo di spesa». Di conseguenza – recita infine la pronuncia – la Sezione regionale della Lombardia e tutte le altre sezioni regionali dovranno attenersi e conformarsi ai principi di diritto enunciati.