Il processo di liquidazione delle comunità montane piemontesi arriverà a compimento entro il prossimo 30 giugno. In questo modo potranno partire, in attesa dell’operatività delle ultime otto, tutte e 54 le Unioni montane previste dalla normativa che dispone il riordino degli enti locali. La Giunta regionale nei giorni scorsi ha provveduto a nominare nuovi “liquidatori regionali” nelle prime 10 Comunità montane per le quali a dicembre erano stati approvati i piani di riparto, come previsto dalla legge regionale del 2012 in materia di enti locali.
Delle diciannove comunità montane sono undici quelle ormai in fase di liquidazione: la Giunta ha approvato l’undicesimo piano di riparto e dato corso alla liquidazione della Comunità montana Valle Susa e Val Sangone. Sono soltanto due i comuni piemontesi, su 524, che non hanno scelto ancora tra convenzione e unione: Casteldelfino e Rifreddo. La Giunta ha perciò provveduto a diffidare le amministrazioni a provvedere entro 60 giorni a ottemperare ai disposti di legge, decorsi i quali un commissario ad acta provvederà in loro sostituzione. Per quanto riguarda il personale delle ex comunità montane, dei 250 dipendenti 240 sono stati già ricollocati. L’assessore allo Sviluppo della Montagna della Regione Piemonte ha garantito che saranno collocati presso una delle unioni ricadenti nel territorio delle rispettive Comunità montane secondo i criteri deliberati dalla Giunta regionale condivisi con le organizzazioni sindacali e che nessuno perderà il posto di lavoro.