La Commissione Territorio del Senato ha iniziato lo scorso 18 ottobre l’esame del ddl recante misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni, nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici dei medesimi comuni già approvato dalla Camera.
Sul questo tema, nei giorni scorsi, i presidenti delle Delegazioni italiane di Uncem sono intervenuti in modo perentorio, inviando una serie di lettere ai Deputati di ciascuna regione e al presidente del Senato Pietro Grasso: fare in fretta, questo, in sostanza, il messaggio dell’Associazione. Approvare subito, nel mese di febbraio, il disegno di legge sui piccoli Comuni, la montagna, il recupero dei centri storici. La palla passa, dunque, al Senato, dopo che il ddl ha già avuto il via libera della Camera dei Deputati in prima lettura il 28 settembre 2016.
“È un ddl molto atteso dai territori – commenta il vicepresidente vicario di Uncem Toscana Andrea Rossi – una vera opportunità per tutto il Paese che finalmente decide di investire su un’idea di sviluppo endogeno e integrato in grado di puntare sui territori e sulle comunità, di coniugare storia, cultura e saperi tradizionali con l’innovazione, le nuove tecnologie e la green economy”. L’iniziativa legislativa interessa ben 5.585 piccoli Comuni italiani che amministrano più della metà del territorio nazionale e dove vivono oltre 10 milioni di cittadini: “Queste piccole realtà – aggiunge Alberto Mazzoleni di Uncem Lombardia – sono una straordinaria risorsa per difendere la nostra identità, le nostre risorse e proiettarle nel futuro, verso un’idea di Italia più ambiziosa, in cui sostenibilità, residenzialità e parità di diritti diventano il leitmotiv per lo sviluppo locale”. E proprio per questa ragione “i piccoli Comuni – evidenziano Antonio Di Maria e Vincenzo Luciano di Uncem Campania – necessitano di un’attenzione particolare essendo spesso ubicati in territori montani o aree interne e rurali”. “Sono comunità vere e proprie che determinano al loro interno un forte equilibrio territoriale per la salvaguardia della storia e dell’ambiente, diventando un vero capitale sociale locale in grado di preservare l’assetto idrogeologico e tutelare le aree interne. Luoghi dove più da vicino e direttamente si sperimenta e si dà corpo all’autogoverno di una comunità grazie alla sussidiarietà”, ribadiscono Antonio Innaurato e Michele Maiani, alla guida delle Delegazioni Uncem Abruzzo e Marche.
L’appello al presidente Grasso è evidente e Uncem richiama i numerosi interventi del presidente della Repubblica Mattarella che visto al centro l’importanza dei piccoli Comuni e delle Aree interne per il Paese. “Eppure, fino ad oggi, per troppo tempo – sottolinea Lido Riba, presidente Uncem Piemonte – i piccoli Comuni hanno dovuto attendere perché potessero essere riconosciuti come una risorsa per l’intero Paese, anziché una zavorra. Basta pensare al numero di volte che i precedenti disegni di legge in materia hanno viaggiato su navette tra la Camera e il Senato, senza finalizzazione”. “Per questo motivo – gli fanno eco Ennio Vigne, Galdino Zanchetta e Stefano Luccchini di Uncem Veneto e Uncem Friuli Venezia Giulia – di fronte al nuovo disegno di legge bipartisan, abbiamo delle grandi aspettative essendo questo un testo che fa dei territori dei piccoli Comuni una fase avanzata e moderna del Paese, riconoscendone la peculiarità e intervenendo su aspetti cruciali come i servizi – scuole, trasporti, uffici postali – e lo sviluppo economico”.
“L’approvazione del disegno di legge all’unanimità alla Camera dei Deputati lo scorso 28 settembre – spiegano ancora Achille Bellucci e Flavio Cera di Uncem Lazio – è stato un grande successo per tutti noi e per questo vogliamo sollecitare l’iter anche al Senato, considerando che le precedenti proposte hanno trovato uno stallo proprio in questo ramo. Una situazione che confidiamo non si verifichi nuovamente perché a subirne le conseguenze saranno ancora una volta i territori e le loro popolazioni. Il 2017 anno dei Borghi confidiamo sia l’inizio di un nuovo percorso e di un nuovo sviluppo per queste nostre piccole realtà”.