Nei 5.570 piccoli comuni, fino a 5mila abitanti, la popolazione si sta progressivamente riducendo. Una tendenza che purtroppo non subisce tentennamenti, anzi, nell’ultimo periodo si è persino accentuata. Il calo, negli ultimi 45 anni, è del -13%, in particolare, tra il 2011 al 2016 i piccoli centri hanno perso più della metà della popolazione. Il dato negativo, che riguarda i piccoli centri, si contrappone all’aumento della popolazione che è in crescita del 12%.
Per cercare di invertire questa tendenza, di recente è stata approvata una legge che ha lo scopo di salvaguardare i Comuni con una popolazione fino a 5mila abitanti maggiormente colpiti dallo spopolamento. La nuova normativa prevede una serie di interventi per ridurre l’isolamento delle amministrazioni locali minori attraverso un rilancio delle attività economiche locali, l’accesso alla rete internet, la valorizzazione dei beni culturali presenti sul territorio, il risanamento e recupero del patrimonio edilizio, la riattivazione di servizi.
L’ultimo censimento, del 2011, aveva fotografato nei centri fino a 5mila abitanti, una popolazione di 10,1 milioni di persone. In sei anni si è ridotta di oltre 67mila persone. Conseguenza del fatto che è diminuita del 73% la popolazione nei municipi fino a mille abitanti, del 70% in quelli tra mille e 2mila abitanti, fino al 48% di abitanti in meno nei centri da 4mila a 5mila residenti.
Vediamo quindi che problema non nasce oggi e le possibili soluzioni non sono maturate solo nell’ultima ora. Già nella precedente legislatura, infatti, una proposta analoga a quella approvata di recente era quasi arrivata al traguardo perché – come sottolinea la relazione alla nuova legge – in quei piccoli Comuni lavorano quasi un milione di imprese, sono presenti circa il 16% dei musei, monumenti e aree archeologiche di proprietà statale e c’è un’abbondanza di prodotti a denominazione di origine protetta,visto che il 94% dei centri può vantarne almeno uno.
L’obiettivo della nuova legge è sempre quello di evitare questa decrescita pericolosa, pertanto la nuova legge si propone di contrastare la tendenza all’isolamento e allo spopolamento, intervenendo su vari fronti (economia, turismo, servizi, patrimonio edilizio) e per farlo mette a disposizione un fondo di dieci milioni per l’anno in corso e di 15 a partire dal 2018 e fino al 2023. Risorse a cui si aggiungono quelle stanziate dalla Stabilità per il 2016 per i cammini di particolare valore storico: 3 milioni in tutto. Il primo passo sarà il conteggio dei comuni che hanno le caratteristiche per usufruire dei nuovi aiuti per di fermare l’emorragia, provocata da una serie di fattori, e farli tornare a crescere.