Si direbbe che i Piccoli Comuni rappresentino uno dei nodi cruciali dai quali dipende il futuro del sistema degli enti locali e, in ultima analisi, del sistema-Paese nel suo complesso. Lo si deduce da tante cose, non ultima l’appello sostenuto e sottoscritto da oltre 200 Sindaci, lanciato oggi, nel corso di una conferenza stampa presso la sala stampa della Camera dei Deputati, da Anci, Legambiente, Associazione borghi autentici di Italia e Uncem e indirizzato al Presidente del Consiglio Conte. Obiettivo del messaggio, accelerare l’attuazione della legge sui piccoli Comuni (l. 158/2017) emanando i decreti attuativi previsti. Argomenti ben illustrati dal testo del documento: “E’ fondamentale che vengano accelerati i tempi relativi all’emanazione dei decreti attuativi previsti dalla legge e stanziate più risorse, ma soprattutto è importante che i territori inizino a vedere le ricadute concrete di una legge a loro difesa. Serve una grande opera di manutenzione dei territori che metta al centro la custodia dei piccoli borghi e del patrimonio naturale per garantire la tenuta di tutto il territorio, la sicurezza degli insediamenti e la qualità delle filiere produttive legati al patrimonio naturale e alle produzioni agroalimentari locali”. Nell’appello si chiede altresì di stanziare maggiori risorse per i borghi, a partire da questa legge di bilancio, incardinando le risorse non spese negli anni precedenti e già stanziate, perché i 100 milioni di euro previsti fino al 2023 dalla legge sono al momento ancora bloccati, fin quando non verranno emanati i citati decreti attuativi. Richieste spiegate e ribadite da vari interventi.
“Oggi, con forza, rivendichiamo l’attuazione delle legge sui piccoli Comuni, che rappresentano l’ossatura centrale del nostro Paese. Nel corso dell’Assemblea Anci a Rimini abbiamo registrato l’apertura del presidente Conte proprio su questi temi fondamentali, ma adesso bisogna concretizzare”.
Una posizione rimarcata da Massimo Castelli, Sindaco di Cerignale e coordinatore Anci Consulta Piccoli Comuni che ha puntato l’attenzione sull’opportunità dell’attuazione della legge che in sé “rappresenta una vera e propria rivoluzione culturale in senso green e che valorizza i territori che stanno alle spalle delle grandi città. Territori verso i quali serve una manutenzione costante”.
“Servono politiche e strategie ad hoc oltre che risorse e la necessaria attuazione dei decreti – ha aggiunto Matteo Bianchi, Sindaco di Morazzone, vicepresidente e delegato Anci Aree interne – È opportuno, infatti, che proprio sull’onda di questa legge il dibattito si focalizzi sul superamento del dl 78 del 2010, su politiche di controesodo, una maggiore sinergia tra città metropolitane e piccoli centri e connettività, nel senso che si deve consentire alle aziende che hanno scelto di rimanere sul territorio, in piccoli centri, di potersi interfacciare con le grandi metropoli. Senza dimenticare – ha sottolineato – che la peculiarità delle nostre aree interne deve essere portata dal nostro governo all’attenzione dell’Europa”.
“L’attuazione della legge è urgente – ha sottolineato infine Ivan Stomeo, Sindaco di Melpignano e presidente Associazione Borghi autentici d’Italia – perché rappresenta, e noi Sindaci lo sappiamo bene, una nuova attenzione su e per questi territori, valorizza e tutela i piccoli Comuni e per questo non è più rinviabile. Non si tratta – ha concluso – solo della necessità di risorse, ma di sperimentare nel concreto gli articoli della legge. Noi con Anci lavoriamo per questo, per dare prospettive migliori ai piccoli Comuni”.